La pandemia fa crollare tutti i consumi Per le Feste 160 milioni di spese in meno

Secondo Confesercenti le famiglie toscane sono state le più colpite negli ultimi due anni, con una perdita reale di 9.119 euro a nucleo

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di Rossella Conte

La pandemia torna a bloccare l’economia del Paese. La variante Omicron, l’aumento dei contagi e le restrizioni rischiano di costare solo nel periodo delle festività invernali oltre due miliardi di euro di minori consumi: 932 milioni delle famiglie italiane e 1,2 miliardi di euro di mancate spese di turisti stranieri. Un brusco stop di cui risentirebbe anche la ripresa, con una riduzione dello 0,5% del tasso di crescita del Pil nel IV trimestre. Di questi 2 miliardi, oltre 160 milioni riguardano la Toscana. Le famiglie toscane, inoltre, sono state le più colpite a livello nazionale negli ultimi due anni, con una perdita reale di 9.119 euro di spesa per nucleo familiare.

A stimarlo è Confesercenti Toscana. Fortunatamente, l’impennata dei contagi sembra avere per il momento effetti contenuti sulla letalità, ma l’impatto per le attività lavorative è già molto pronunciato. "La variabile Omicron comporta la necessità di nuovi accorgimenti, occorre prenderne atto – commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana –. Ora è assolutamente necessario tarare i provvedimenti restrittivi affinché, pur salvaguardando prioritariamente la salute, siano comunque compatibili con il regolare svolgimento delle attività economiche o, dove questo non fosse possibile, adottare tempestive misure di sostegno per imprese e lavoratori".

Configurando un lockdown di fatto, i maggiori isolamenti domiciliari limitano inoltre le spese delle famiglie. A questi effetti si aggiungono quelli ancora più perniciosi sul turismo, che sta andando incontro a una nuova flessione proprio in un periodo che abitualmente si caratterizza per un aumento dei viaggi e per un intenso afflusso di visitatori esteri. Secondo prime valutazioni di Confesercenti, questi fattori stanno determinando una pesante ricaduta economica su tutto il Paese, che compromette i risultati del 2021 e rischia di pregiudicare la crescita del Pil anche nel 2022. A subire l’impatto della frenata sono soprattutto le attività del turismo e della ristorazione, a partire dalla ricettività, che nel periodo delle festività vede a rischio 1,1 miliardi di fatturato, e dalle agenzie di viaggio (-136 milioni di euro).

L’ombra del rallentamento si allunga sul settore dell’abbigliamento, compromettendo l’avvio dei saldi invernali. "La situazione è drammatica, fino a poco più di una settimana fa il tasso di occupazione delle nostre strutture si attestava al 90%. Con l’impennata dei casi e le nuove restrizioni, ogni giorno siamo sommersi dalle disdette. Alcune stanze siamo riuscite a rivenderle ad italiani ma a un prezzo inferiore. In media, perderemo il 60% del fatturato per non parlare del periodo legato ai soggiorni di supporto a Pitti, praticamente azzerati" è lo sfogo di Monica Rocchini, presidente AssoHotel Confesercenti Firenze. "Di fronte – conclude Gronchi - a questa improvvisa evoluzione negativa dello scenario, la necessità di intervento è ancora più stringente: bisogna prorogare immediatamente gli ammortizzatori Covid".

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