di Antonio Passanese
Superato lo scoglio più duro, ovvero le resistenze della moglie – che avrebbe più volte provato a farlo riflettere sull’opportunità di una candidatura – Eike Schmidt ora veleggia tranquillamente verso l’incoronazione ufficiale da parte del centrodestra che lo vuole sindaco di Firenze. La data in cui l’ex direttore degli Uffizi dovrebbe sciogliere ogni riserva è prima di Pasqua e lo farà con un annucio personale, dopodiché Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega organizzeranno un grande evento per dare finalmente il via alla campagna elettorale. E qui la data possibile è il 6 aprile. Per due mesi l’attuale numero uno del museo di Capodimonte sarà dunque impegnato in una serie di eventi e appuntamenti per convincere gli elettori che è lui l’uomo giusto per governare questa città. Nel segreto di Napoli si sta già preparando la squadra che lo sosterrà, anche mediaticamente. Anche se il tedesco ha dimostrato in questi mesi di sapere stare nella mischia politica.
Ovviamente, Schmidt dovrà chiedere al ministro della Cultura un periodo di aspettativa ma Gennaro Sangiuliano non avrà alcun problema ad accordare una “pausa“ dal lavoro al suo pupillo sul quale, in questi mesi, ha esercitato una sorta di moral suasion per convincerlo ad accettare la candidatura visto che l’idea dell’allora direttore gli Uffizi fu la sua.
Ma sembra che l’italo-tedesco, prima di dare il via libera, abbia chiesto una serie di garanzie, tra le quali non una ma ben due liste civiche di appoggio, e sulle quali i partiti del centrodestra stanno lavorando alacremente. "Tanti fiorentini ci stanno chiedendo una candidatura per il Consiglio comunale, dunque crediamo che non ci sarà alcun problema", fa sapere uno dei maggiorenti meloniani. Sessanta giorni e spiccioli dunque per battere metro per metro i quartieri nobili del centro e del Campo di Marte così come le periferie sempre più in affanno, in primis Piagge e Novoli, ma anche l’intera area che gravita intorno alle Cascine. Sessanta giorni, anche perché di più a disposizione non ce ne sono (si vota l’8 e il 9 giugno) visto che il centrodestra è arrivato, come si suol dire, alle ’porte coi sassi’. Eike, durante la campagna elettorale, per sconfiggere il centrosinistra punterà sulla discontinuità rispetto a chi sta governando, sulla sicurezza e sulla cultura diffusa.
E ieri, sia a livello locale che nazionale, la politica si è spaccata sulla candidatura del direttore. Da una parte il Pd e dall’altra Fratelli d’Italia. "Stupisce che un funzionario dello Stato incaricato di dirigere un museo importantissimo come Capodimonte abbandoni il suo incarico per divertirsi con una campagna elettorale, certo che in caso di sconfitta tornerà tranquillamente al suo lavoro", attaccano i consiglieri regionali Cristina Giachi e Andrea Vannucci. Mentre il deputato dem Paolo De Luca (figlio del più noto Vincenzo) chiede a Schmidt "di fare chiarezza perché Napoli non merita questa situazione". Al Pd rispondono il senatore Paolo Marcheschi, il coordinatore di Fdi in Campania, Antonio Iannone, e il consigliere Francesco Torselli: "Il direttore ha tutto il diritto di candidarsi, e se fa così paura allora significa che abbiamo fatto la scelta giusta. Pd e M5s, evidentemente sono ingarbugliati nel loro caos e scordano i precedenti a sinistra".