Gli scrittori sono certamente archeologi e alchimisti, ma sono anche “ladri“. Rubano appassionatamente tutto quello che vedono, che ascoltano, che sentono raccontare, che vivono, poi lo combinano insieme al loro mondo interiore, ai loro vissuti, a tutto ciò che hanno dimenticato (come abbiamo già detto in un’altra riflessione sulla scrittura). Sono furti inevitabili, si tratta del “materiale narrativo“ necessario alla creazione dei romanzi. Sono la farina e l’acqua per fare il pane. Gli scrittori rubano anche da altri libri, da altri scrittori. Ma ovviamente il verbo “rubare“ lo uso in un senso più che benevolo, soprattutto in quest’ultimo caso.
Gli scrittori che amiamo possono accendere dentro di noi una storia che senza quella scintilla non avrebbe preso fuoco. Con un esempio diverso, possiamo immaginare una storia nascosta nei fondali del nostro “mare narrativo“ che abbiamo avuto la fortuna di scovare attraverso la lettura di un romanzo, o di una pagina, o addirittura di una sola frase. Almeno a me è successo non poche volte di leggere qualcosa che in un secondo ha fatto emergere dal buio del mio animo una storia alla quale non avevo mai pensato. “Il brigante“, ad esempio, mi è apparso davanti leggendo una frase di un romanzo di Bufalino, “Le menzogne della notte“.
Altre volte è stata una pagina ad accendere la miccia di un romanzo o di un racconto che nulla aveva a che fare con quella pagina, dunque attraverso percorsi misteriosi. In certe occasioni, poi, leggendo un romanzo mi è capitato di sentire profondamente, con assoluta certezza, che una certa pagina, una situazione, una frase o un personaggio, aveva scatenato in un altro scrittore il desiderio di lanciarsi in una avventura letteraria. Dopo aver scoperto questo “legame“, a volte trovo la conferma in qualche diario, altre volte invece non potrò mai averne la prova, ma non per questo rinuncio alla mia intuizione. Comunque è assolutamente inevitabile, affascinante e logico, che lungo i decenni e i secoli gli scrittori siano collegati tra loro come le maglie di una catena, a parte quei momenti in cui una maglia si spezza e il cammino letterario si lancia nello sperimentalismo, utilissimo, affascinante, indispensabile (ne parleremo alla lettera “S“).