REDAZIONE FIRENZE

La battaglia delle rane e dei topi, parodia delle guerre

La "Batracomiomachia" di Leopardi, parodia antica e attuale, in scena al Teatro Cantiere Florida: una riflessione sui moti rivoluzionari del passato e del presente attraverso rime ottocentesche e suoni evocativi.

La battaglia delle rane e dei topi, parodia delle guerre

La "Batracomiomachia", ovvero "La battaglia delle rane e dei topi": forse la più antica parodia di tutti i tempi, caricatura dei poemi epici che gli antichi amavano così tanto da attribuirla – erroneamente – allo stesso Omero, capace di attraversare i secoli con un successo talmente travolgente da affascinare lo stesso Giacomo Leopardi che, appena diciassettenne, ne realizzò una scintillante traduzione in endecasillabi. Il poeta decise di utilizzare il testo come punto di partenza per trattare, sotto la veste favolistica, il fallimento dei moti rivoluzionari che tra il 1820 e il 1821 si diffusero in Italia contro i regimi assoluti, satireggiando gli austriaci (rappresentati dai granchi, alleati delle rane), i Borbone (rane), e gli insorti liberali napoletani (i topi), dando vita a quella che è considerata la più estrosa e divertita tra tutte le sue opere. Ed è proprio la versione leopardiana che sarà in scena oggi (ore 16) al Teatro Cantiere Florida, in una produzione Teatrino dei Fondi in collaborazione con "Il Lavoratorio" nell’ambito di "Materia Prima Festival" di Murmuris. Sul palco la battaglia è evocata attraverso parole e suoni da Andrea Macaluso, solo in scena, che di questo lavoro firma anche drammaturgia e regia. Una storia antica quanto l’uomo, scritta con rime ottocentesche, parlerà del presente come solo i classici sanno fare (replica in matinée lunedì 4 marzo ore 10.00 sempre al Teatro Florida, infp: www.materiaprimafestival.com).