L’idea del nipote di Nervi sul destino del Franchi: "Fate come al Flaminio"

L’ingegnere a Firenze qualche giorno fa per vedere il sindaco Nardella. "Incontro rinviato, ma spero di poter presentare la proposta di conservazione"

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ll Franchi un monumento al pari del Colosseo? Per spiegare ai fiorentini il valore dello stadio progettato da Pier Luigi Nervi, il soprintendente Andrea Pessina ha tirato fuori il passaporto, facendo vedere che il profilo dell’impianto è riprodotto in filigrana a pagina 31, quale edificio simbolo dell’Italia e della sua creatività.

Ma la scoperta non ha commosso più di tanto i tifosi. Anzi, c’è chi come l’esponente di Forza Italia, Nicola Cecchi, minaccia una raccolta di firme e un esposto alla procura proprio contro Pessina. Oppure chi come il deputato di Italia VivaToccafondi afferma: "Lo Stadio Franchi non è il Duomo. Le sovrintendenze tutelino ciò che ha un reale valore e non blocchino lo sviluppo".

Ma come fare a capire cosa toccare al Franchi per ristrutturarlo, senza snaturarne l’identità?

Una proposta arriva da Marco Nervi, nipote di quel nonno Pier Luigi che all’inizio de gli anni Trenta al Campo di Marte ha realizzato quell’avveniristica struttura in cemento armato che sembra stare su da sola, , facendo di Pier Luigi Nervi una archistar antelitteram.

Qualche giorno Marco Nervi, ingegnere come il nonno anche se elettronico, è venuto da Bruxelles a Firenze, dove avrebbe dovuto incontrare il sindaco Dario Nardella, che però ha rinviato l’appuntamento.

"L’intenzione era far conoscere l’operato della nostra associazione, nata nel 2008 con l’obiettivo di studiare, rivalorizzare e promuovere la conoscenza dell’attività di mio nonno e conservarne l’eredità culturale – spiega Marco Nervi –. Per questo abbiamo organizzato mostre e convegni in varie parti d’Italia, con un focus volta volta attorno ai monumenti che portano la sua firma". Fra questi c’è lo stadio Flaminio nella capitale, progettato da Antonio Nervi con suo padre Pier Luigi, inaugurato nel 1959. Per lo Stadio teatro dei Giochi Olimpici del 1960 è stato appena ultimato il piano di conservazione finanziato dalla Getty Foundation.

"A Firenze vorremo proporre ciò che stiamo facendo a Roma con lo stadio Flaminio – prosegue Marco Nervi –, perché il Franchi ha analoghe esigenze di conservazione e ristrutturazione. A Roma abbiamo individuato un percorso virtuoso, che sta mettendo insieme tutti i soggetti interessati per arrivare a una soluzione condivisa. L’idea è arrivare a un piano di conservazione con linee guida e le criticità, e soprattutto la scala di tolleranza rispetto a ciò che è possibile modificare e ciò che invece ne rappresenta le peculiarità". Secondo il nipote dell’ingegnere che ha progettato il Franchi, ogni decisione sarebbe più ponderata se si partisse da una conoscenza storico-artistico-architettonica dell’edificio. "Ci rendiamo conto che si tratta di investimenti importanti – conclude – e anche per questo vorremmo portare un contributo costruttivo, indicando il percorso che con il Flaminio sta dando risultati davvero incoraggianti. Credo che in tempi ragionevoli un progetto di conservazione possa essere predisposto e da qui partire per decidere il futuro del vostro stadio. Ecco perché vorremmo parlare col sindaco, perché è a lui che spetta il dovere di far rinascere a nuova vita il Franchi rispettandone il valore storico-architettonico".

 

 

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