È apertissimo il dibattito sullo Ius scholae, secondo cui diventerebbe cittadino a tutti gli effetti chi arriva nel nostro Paese prima del compimento dei 12 anni di età e frequenta regolarmente almeno cinque anni di studi in Italia. La sindaca Sara Funaro è favorevole: "Ben venga" ha affermato più volte. "Se non c’è ancora un consenso sullo Ius soli, almeno portiamo a casa lo Ius scholae, che sia un provvedimento che di fatto ci faccia fare un passo in avanti sui diritti fondamentali. Per noi sindaci si tratta di una risposta da dare molto rapidamente" ha detto la prima cittadina in un’intervista a Domani. "Possiamo fare la nostra parte. Simbolica ma anche concreta. – ha aggiunto – Sono già d’accordo con i capigruppo della mia maggioranza di portare avanti delle proposte per dare a Firenze la cittadinanza onoraria a tutti i nostri bambini e alle nostre bambine figli di stranieri con il criterio dello Ius scholae".
E in Consiglio comunale le posizioni sono variegate. Vincenzo Pizzolo di Avs dice di "concordare con la sindaca" perché "il nostro obiettivo come centrosinistra deve essere quello di portare ad un dibattito e ad una legge sullo Ius soli e lo Ius scholae è un primo passo in avanti".
Per Massimo Sabatini (lista Schmidt) "la soluzione funzionerebbe solo se non fosse un automatismo ma vi fosse anche l’accompagnamento di criteri aggiuntivi di acculturamento, servizio e merito". Favorevole il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio Alberto Locchi: "Concordo sullo Ius scholae per chi ha residenza italiana e segue con profitto 10 anni di insegnamento – ha spiegato Locchi -. Allo stesso tempo voglio che tutto questo interesse la sindaca Funaro e il Pd lo mettessero anche a tutela della sicurezza e del degrado della città".
Da parte di FdI la linea è quella al momento di non rispondere sul tema. Il capogruppo della Lega Guglielmo Mossuto è chiaro: "Lo Ius scholae non è una priorità della Lega – ha sottolineato -. C’è già una legge che è vigente e che funziona. Piuttosto io toglierei la cittadinanza agli stranieri che commettono reati in Italia". Eccoci a Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica: "Siamo e saremo sempre dalla parte dei diritti, e con azioni concrete in tal senso, perché altrimenti è solo retorica e si creano solo spot e illusioni".
Secondo il capogruppo di Iv Francesco Casini e il consigliere renziano Francesco Grazzini "lo Ius scholae rappresenterebbe un giusto riconoscimento dei diritti dei giovani di origine straniera che vivono e studiano nella nostra città", Gabriele Toccafondi di Iv ha detto che le "parole di Funaro sono importanti". "Voteremo sempre a favore di atti che garantiscono i diritti. A luglio 2023 abbiamo già votato la cittadinanza onoraria per Ius soli e Ius scholae, quindi addirittura si sembra tornare indietro", è il commento del capogruppo di Spc Dmitrij Palagi e dell’ex consigliera Antonella Bundu.
Per Lorenzo Masi, capogruppo M5s, "lo Ius scholae dà valore alla forza aggregante e inclusiva della scuola partendo dalla realtà: diversi i ragazzi nati in Italia, e che vi vivono, frequentano le scuole italiane, parlano la nostra lingua ma non hanno i diritti collegati alla cittadinanza".
Niccolò Gramigni