REDAZIONE FIRENZE

Istruzione & occupazione Da ingegneria a medicina Le lauree acchiappa-lavoro

Indagine della Camera di commercio sui fabbisogni delle imprese e su domanda-offerta. L’indirizzo economico è il più richiesto. Ma conta sempre di più la specializzazione.

Istruzione & occupazione Da ingegneria a medicina Le lauree acchiappa-lavoro

Ormai lo sappiamo, fin troppo bene: la pandemia ha provocato una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro, e non solo a livello organizzativo. Da un lato si cerca personale con un elevato grado di specializzazione e con competenze sempre più green e digitali, dall’altro i cosiddetti profili più basici. Da un’indagine dell’ufficio studi della Camera di commercio di Firenze sui dati Excelsior Unioncamere (maggio 2023) con al centro i fabbisogni delle imprese e i nuovi strumenti di incontro domanda-offerta, emerge che il 36,8 per cento delle assunzioni registrate riguarda persone senza una formazione specifica, il 28,6 per cento chi ha una specializzazione post-laurea, il 16,2 per cento la laurea. Le lauree più richieste, sempre secondo l’indagine dell’ufficio studi camerale, sono quelle a indirizzo economico, seguite dagli indirizzi insegnamento e formazione, sanitario, paramedico, umanistico–storico- artistico e chimico-farmaceutico.

Al netto delle differenze regionali, gli sbocchi professionali dipendono moltissimo anche dal corso di laurea che si è intrapreso. Secondo gli ultimi dati AlmaLaurea, a cinque anni dalla laurea, il 100 per cento di chi studia informatica e scienze motorie lavora, nel primo caso il 66,7 per cento con contratto a tempo indeterminato e retribuzione mensile netta in media di 1.792, nel secondo caso il 25 per cento a tempo indeterminato con uno stipendio medio di 1.542 euro. Sempre a cinque anni dalla laurea, il 95 per cento di chi studia ingegneria trova un’occupazione (l’80 per cento a tempo indeterminato), il 92,9 di chi scegli economia (il 62,8 con l’indeterminato), il 90,3 di chi fa architettura (solo il 27,2 per cento con contratto indeterminato). Ma anche l’88,7 per cento di chi segue l’indirizzo agrario-forestale e veterinario, l’86,3 per cento di chi opta per comunicazione. Nelle ultime due posizioni: letterario umanistico (68,1) e medico sanitario e farmaceutico (65,4). In quest’ultimo caso per via del percorso di specializzazione più lungo.

Vediamo ora nel dettaglio chi sono i più ricchi e i più poveri fra i laureati fiorentini a cinque anni dalla laurea. Quelli che se la passano meglio sono medici e farmacisti (1.876 euro netti al mese), ingegneri industriali e informatici (1.829 euro e 1792 euro). Seguono i laureati in Giurisprudenza (1.665 euro), quelli in Economia (1.647), i laureati nelle discipline scientifiche (1.612 euro) e quelli in Architettura (1.602). I più svantaggiati invece sono educatori, maestre d’asilo e delle elementari (che guadagnano 1.322), gli psicologi (1.363 euro), i laureati in materie umanistiche (1.411).

"Con l’emergenza sanitaria il mercato del lavoro si è fortemente polarizzato. I profili più richiesti sono quelli o con una elevata specializzazione o meno specializzati. Diverso il caso delle figure intermedie la cui ricerca è in calo" sottolinea Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze. "Oggi – riprende - si cercano tra l’altro sempre più figure trasversali focalizzate in particolare sul digitale e sul green, competenze che serviranno anche in chiave Pnrr. La Camera di Commercio di Firenze è coinvolta da anni nell’orientamento per le scuole superiori, con l’obiettivo di coprire il gap che separa il mondo della formazione da quello del mercato del lavoro". In base alle previsioni di medio termine Excelsior, risulterebbe infatti una domanda incrementale di personale da inserire in azienda con competenze sia sui temi ambientali (circa il 63 per cento del fabbisogno) che capacità di utilizzare competenze digitali (il 54,7 per cento del fabbisogno).

R.F.