Investigatori a caccia del dna sugli abiti della turista

Analisi sul filmato per capire il punto del locale dove è stata portata

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Un filmato di due minuti, in un locale buio, in cui due uomini si approcciano alla donna e si sentono voci di altri presenti. Ma ci sono tanti dettagli ancora da definire, nell’inchiesta per la violenza sessuale di gruppo denunciata da una turista canadese di 35 anni, che sarebbe avvenuta, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, in un ristorante dell’Impruneta, il paese dove la donna, in vacanza da sola in Italia, aveva preso alloggio.

L’iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone - uno dei soci del locale e un dipendente, egiziano, e due avventori albanesi - non ha ancora fatto chiudere il cerchio ai carabinieri.

C’è da acclarare, ad esempio, il punto esatto in cui sarebbe avvenuto la violenza sessuale denunciata dalla turista: la donna avrebbe infatti raccontato di essere stata accompagnata in una sorta di scantinato, ma l’ambientazione del video (che potrebbe essere trattato dai tecnici per essere reso più luminoso) non combacerebbe.

Poi sono in corso gli accertamenti genetici. I militari, coordinati dal pm Beatrice Giunti, hanno sequestrato agli abiti - degli short, una maglietta, oltre all’intimo - che la donna indossava venerdì notte. E su questi indumenti è stata avviata la ricerca di materilae biologico utile all’estrazione del dna. Stessa procedura anche per i tamponi a cui è stata sottoposta, come previsto dai protocolli, al suo arrivo in ospedale alle prime ore di sabato mattina.

Gli accertamenti hanno stabilito che ad alcune ore di distanza dal fatto - collocato tra le due e le tre - la donna aveva un tasso alcolemico pari a 2. Le analisi hanno dato anche positività alla cocaina, ma questa, secondo quanto accertato finora, non sarebbe stata assunta con gli indagati. Vi è, infine, la necessità processuale di acquisire definitivamente la testimonianza della presunta vittima, e “congelare“ il suo ricordo di quanto accaduto. Per questo, la procura potrebbe richiedere un incidente probatorio.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro