Invasione di cinghiali a Firenze: Le preoccupazioni di Fedagripesca

L'amministrazione di Firenze cerca di affrontare l'invasione dei cinghiali dopo che alcuni esemplari hanno fatto irruzione negli orti sociali di villa Bracci. La polizia provinciale è stata sollecitata e l'anno scorso sono stati coinvolti oltre 150 proprietari di terreni. Un forte investimento è necessario per prevenire rischi per la popolazione.

Non si placano le preoccupazioni relative all’invasione dei cinghiali dopo che alcuni esemplari hanno fatto irruzione negli orti sociali di villa Bracci. E l’amministrazione prova ora a mettere un po’ d’ordine. Una nota di palazzo vecchio chiarisce che l’ufficio Ambiente ha sollecitato un intervento della polizia provinciale e che nell’ultimo anno in città c’è stata una diffusa azione di prevenzione e contrasto alla presenza di cinghiali. Secondo il Comune sarebbero stati coinvolti oltre 150 proprietari di terreni nelle zone collinari e periferiche. Nel frattempo Fedagripesca Confcooperative Toscana consiglia a non minimizzare quest’episodio. Sul punto anche il suo vicepresidente, Ritano Baragli, che nel dichiararsi "non stupito" dall’accaduto invita a riflettere sulla pericolosità dell’animale: "Il cinghiale è un animale pericoloso – spiega in una nota – ciò che è accaduto a Villa Bracci non andrebbe sottovalutato. E invece si continua a farlo. Gli esemplari femmina per difendere i propri piccoli sono in grado di attaccare al minimo movimento brusco. Immaginiamo che questo accada in un orto sociale, con all’interno molti anziani: può diventare una strage. Però, ripeto, neanche i morti sulle strade fanno intervenire chi dovrebbe intervenire. Quindi c’è poco da sperare". Ma Baragli consiglia di tenere di conto anche l’aspetto economico della questione. "I recinti hanno un costo elevato – aggiunge – -costano dai 25 ai 30 euro a metro, a seconda della tipologia di recente. Quindi un forte investimento in un momento difficile che, oltretutto, può diventare inutile se di fronte ti trovi molti animali"