Intrigo dal Togo, annullata la perquisizione

La moglie di Carrai ‘vince’ al Tribunale del Riesame e riottiene i suoi dispositivi. E adesso i giudici dovranno decidere su Open

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Il sequestro dei dispositivi di Francesca Campana Comparini, moglie del manager Marco Carrai, è stato annullato dal tribunale del Riesame di Firenze, a cui aveva fatto ricorso il legale della coppia, l’avvocato Filippo Cei, dopo le perquisizioni della finanza nell’ambito di un’inchiesta su un presunto riciclaggio di denaro proveniente dallo stato africano del Togo.

Con la sua decisione, il Riesame ha disposto la restituzione del pc che il procuratore aggiunto, Luca Turco, aveva ordinato di acquisire per approfondire una fumosa triangolazione di soldi, attraverso l’affitto di un appartamento, che coinvolgerebbe niente meno che il presidente del piccolo stato.

Si sfalda l’intrigo che aveva preso corpo, in sordina, all’ombra degli echi dell’indagine sulla Fondazione Open? Di sicuro, la decisione del Riesame ridimensiona le velleità dell’accusa e rimpolpa quel braccio di ferro dell’ala renziana con i magistrati della procura fiorentina, che contestano, non solo a Carrai, che la Fondazione Open fosse un’articolazione di partito a supporto della corrente nel Pd facente capo all’ex premier Matteo. Proprio ieri mattina, sempre al Riesame, si è consumato un altro duello, con Renzi spettatore interessatissimo: i legali di Carrai, Cei e Dinoia, hanno nuovamente discusso la legittimità di un altro sequestro, quello in danno del loro assistito proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione. E’ il fascicolo che era stato ‘semi-bocciato’ dalla Cassazione: i giudici della Suprema Corte, a cui aveva fatto ricorso il pool difensivo del manager, hanno rispedito a Firenze le carte, invitando i giudici a "motivare meglio" e a non dare "per scontata" l’equiparazione fondazione Open-articolazione di partito. La Cassazione aveva invece dichiarato fuorilegge i sequestri ai finanziatori non indagati. Anche se la discussione non era aperta al pubblico – le udienze al Riesame non lo sono – si sa che è stata battaglia vera, tra i magistrati (presente il coassegnatario del fascicolo, il pm Antonino Nastasi), tornati in aula ad argomentare sulla questione e gli avvocati. La decisione tra qualche giorno.

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