Insulti razzisti al giocatore. Una partita per fare la pace

Firenze Sud e Pelago giocheranno un’amichevole simbolica dopo l’episodio di domenica scorsa. Il presidente Grifoni: "Evento per il bene dei ragazzi".

di Francesco Querusti

Firenze Sud e Pelago si stringono la mano per mettere un punto fine alle polemiche nate dopo la partita del campionato di Allievi B di domenica scorsa. L’incontro era terminato anticipatamente, con il Firenze Sud che ha ritirato la squadra dal campo, per decisione dell’allenatore, dopo che un giocatore aveva ricevuto delle frasi razziste. Così i presidenti delle due società, Bobo Gori dei fiorentini e Massimo Grifoni del Pelago, dopo una serie di telefonate si sono incontrati con la volontà di lasciarsi alle spalle questo brutto episodio e programmare delle iniziative per stemperare gli animi e dare un bel segnale a tutto il mondo sportivo.

"Vogliamo trasformare un episodio negativo - afferma Gori - in un momento positivo per trasmettere un forte messaggio contro la violenza di ogni tipo. Abbiamo deciso insieme al presidente del Pelago di tornare in campo per una partita amichevole, durante le festività natalizie, dimostrando che fra i ragazzi e le squadre non è rimasto nessun contrasto". Ad inizio gara ci sarà una stretta di mano fra i giocatori e gli allenatori, "poi al termine organizzeremo un terzo tempo con merenda finale tutti insieme", continua.

Sull’argomento è intervenuto il presidente del Pelago Massimo Grifoni: "La violenza e il razzismo non stanno di casa a Pelago e neppure al Firenze Sud. Le situazioni, a volte imprevedibili, che si possono verificare siamo abituati a fronteggiarle con prontezza per il bene dei ragazzi e di tutta la comunità. Abbiamo parlato con il Comitato Regionale Figc, il presidente Paolo Mangini e con i nostri tesserati per sensibilizzarli sull’argomento". Infine una precisazione sull’accaduto da parte del presidente del Firenze Sud, Bono Gori: "La rinuncia a proseguire la partita, con decisione presa dal nostro allenatore, è un comportamento che il regolamento federale non consente. La partita – continua – non può mai essere interrotta dalle squadre, ma solo dal direttore di gara. Non ci siamo stupiti della sconfitta a tavolino e della multa, che accettiamo. Ammettiamo che è stato un nostro errore non proseguire la partita. Il rispetto del regolamento è la prima cosa che deve fare ogni società e a tutti dobbiamo insegnare il rispetto degli altri e delle regole. Poi se delle normative non vanno bene chiederemo di cambiarle attraverso le giuste sedi".