PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Inchiesta concorsopoli a Firenze, cade una delle accuse

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso della procura: "Niente associazione a delinquere" per l’ex dg del Meyer Zanobini

Alberto Zanobini, ex direttore generale del Meyer

Firenze, 5 ottobre 2023 – Concorsopoli, la corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della procura di Firenze che chiedeva che venisse riconosciuta l’associazione per delinquere contestata ad Alberto Zanobini, ex direttore generale dell’ospedale pediatrico Meyer, coinvolto nell’inchiesta su presunti concorsi pilotati alla facoltà di Medicina. "Il ricorso è inammissibile", hanno deciso gli ermellini. Dopo due giudicati, quello del gip e del Riesame, salta quindi l’accusa dell’associazione per delinquere per Zanobini, che secondo l’accusa nel sistema Ateneo-Meyer avrebbe indirizzato le politiche dei concorsi e gli esiti degli stessi. Zanobini aveva finito di scontare il 3 luglio scorso tre mesi di sospensione dal servizio, la misura cautelare che il tribunale del Riesame gli aveva inflitto, confermando la decisione del gip di Firenze Antonio Pezzuti che aveva ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza per i reati di abuso di ufficio e corruzione ma non per l’associazione per delinquere.

Contro questo provvedimento la procura aveva fatto appello al Riesame che però aveva confermato la decisione di primo grado con la stessa motivazione. Allora il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonio Nastasi hanno impugnato l’ordinanza del riesame in Cassazione. Ma la Suprema corte ha respinto il ricorso. Nulla cambia, ma gli effetti del successo dell’avvocato difensore Filippo Cei si ripercuoteranno più sul processo, che prenderà inizio il 12 dicembre prossimo. Sarà una maxi udienza anche per la nutrita presenza di persone offese che potranno costituirsi. È di fine agosto infatti la decisione di convogliare tutte le inchieste su Careggi, il Meyer e l’Università in un unico procedimento.

E per 33 persone, tra cui il gotha della sanità toscana e molti ‘baroni’ dell’Ateneo, la procura vuole il processo. Una “cattedropoli” al cui vertice, sempre secondo le accuse, la procura pone un quartetto composto dall’ex rettore Luigi Dei, l’ex prorettore Paolo Bechi, l’urologo Marco Carini e per l’appunto Zanobini. Nella gigantesca inchiesta, iniziata ormai sei anni fa con il primo filone d’indagini, vengono poi contestati episodi di corruzione, abuso d’ufficio e anche rivelazione del segreto d’ufficio, relativo all’esito di procedure concorsuali.