Il veto sul Beato Angelico. Sgarbi: "Solo a San Marco"

Il sottosegretario: "Assurdo spostare opere che sono state appena esposte"

Il veto sul Beato Angelico. Sgarbi: "Solo a San Marco"

Il veto sul Beato Angelico. Sgarbi: "Solo a San Marco"

Quando tira bufera, ce n’è per tutti. Anche per Palazzo Strozzi, che fino a ora sembrava al riparo dai tuoni e fulmini sul mondo dell’arte fiorentino.

Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, che in città è di casa, dice no ai progetti del direttore Arturo Galasino che, saltando dal contemporaneo all’antico, ha previsto a Strozzi per il 2025 una sontuosa mostra dedica a Beato Angelico. Nulla di male, anzi, ben venga l’attenzione a un gigante del primo rinascimento fiorentino. Ma non certo con opere provenienti dai musei statali. "Ottima idea la mostra di Beato Angelico. Ma nessuna opera - spiega Sgarbi - uscirà dagli Uffizi e dal museo di San Marco per andare a palazzo Strozzi. La sede naturale e inevitabile di una mostra sul Beato è nel convento di San Marco, dove le sue opere principali sono conservate e dove il Beato ha vissuto la parte più importante della sua vita". Anche perchè sono musei a pochi passi da Palazzo Strozzi. Il 21 gennaio 2021, ricorda il sottosegretario, ha riaperto il Museo di San Marco con la nuova Sala del Beato Angelico, nota in precedenza come Sala dell’Ospizio, che la Direzione regionale musei della Toscana tutela. "È assurdo spostare opere che sono appena state esposte nel Museo - prosegue -. ll convento di San Marco fu il luogo dove il Beato Angelico maggiormente operò. Il complesso di San Marco, con la chiesa e il convento, era il cuore della vita religiosa e civile della Firenze del Quattrocento. Il rapporto fra il banchiere fiorentino Cosimo de Medici e il frate Giovanni, poi Beato Angelico, è ben visibile all’interno del convento: dal chiostro alla sala dello Spizio, dove sono il giudizio universale o il tabernacolo dei linaioli, fin dentro ogni cella dei frati domenicani è possibile vedere le opere del Beato Angelico". Negli anni fra il 1439 e il 1440 fu mandato a Cortona, per conto di Cosimo de Medici, per donare ai frati domenicani una pala del convento di San Marco. "Il frate rimase nel convento fiorentino fino al 1445 - conclude Sgarbi -. Quando Palazzo Strozzi fu costruito, Beato Angelico era morto da più di cinquant’anni".

Nella foto: il direttore del museo di San Marco, Angelo Tartuferi

Olga Mugnaini