OLGA MUGNAINI
Cronaca

Il Verdi va al Massimo: in scena c’è Ranieri

Domani sera lo spettacolo con il mattatore napoletano, fra canzoni intramontabili, nuovi brani e racconti: "Sogno di innamorarmi ancora"

di Olga Mugnaini

Canzoni intramontabili, recitazione, nuovi brani, sketch divertenti e racconti inediti. Massimo

Ranieri da vero mattatore del palcoscenico, da quasi sessant’anni continua a far innamorare il pubblico. Del resto, lui stesso confessa: “Sogno di innamorarmi e di poter sognare ancora...”. Domani alle 21 sarà al Teatro Verdi col suo ultimo spettacolo “Tutti i sogni ancora in volo”, rinnovato nella veste scenografica e con un’inedita band composta da Seby Burgio al pianoforte, Giovanna Perna alle tastiere e voce, Pierpaolo Ranieri al basso, Luca Trolli alla batteria, Arnaldo Vacca alle percussioni, Andrea Pistilli e Tony Puja alle chitarre, Valentina Pinto al violino, Max Filosi e Cristiana Polegri ai sax.

“Tutti i sogni ancora in volo” è anche un suo recente libro. Ma come si fa a sognare e a restare innamorati per tutta la vita? Lei, Massimo Ranieri, come ci riesce?

"Come diceva William Shakespeare, i sogni sono fatti della stessa materia di ognuno di noi. Il sogno serve per staccarsi dalla realtà e per allontanarsi da tutto quello che succede nel mondo. Sognare fa bene. Ed io ogni tanto afferro uno dei tanti sogni che ho nel cassetto e lo realizzo".

Lo spettacolo include alcuni inediti, scritti per lei da grandi cantautori italiani quali Pino Donaggio, Ivano Fossati, Bruno Lauzi e Giuliano Sangiorgi. Cosa vuol dire scrivere per Ranieri?

"Dopo 25 anni ho realizzato il sogno di un album di brani scritti per me da Fossati, Donaggio, Giuliano dei Negramaro, Lauzi e Fasano e altri... Ho preso questa decisione dopo aver avuto la disponibilità per la produzione e per gli arrangiamenti da Gino Vannelli. Nello spettacolo ci saranno 10 canzoni nuove dell’album che si uniranno alle mie classiche".

C’è una sua canzone che non si stanca mai di cantare?

"Tutti si aspettano che dica “Perdere l’amore”. Questa canzone mi ha portato a percorrere strade per me fino ad allora sconosciute e impossibili ma meravigliose, mi ha dato una popolarità incredibile. Io mi emoziono ancora oggi a cantarla, ma nel mio cuore c’è “Vent’anni” perché quell’anno, dopo Canzonissima, compivo proprio 20 anni!"

Le viene una dedica per Firenze?

"Sono felicissimo di tornare a Firenze e sono molto legato a questa città da un antico affetto. Qui ho trascorso due mesi meravigliosi quando ho girato il film “Metello” con la regia del grandissimo Mauro Bolognini. E poi Firenze è un museo a cielo aperto che tutto il mondo conosce e ama".

Come vanno le sue costole dopo l’incidente al Teatro Diana di Napoli?

"Ora tutto bene ma quei giorni di riposo forzato e doloroso mi hanno fatto capire che non sono più un ragazzino e, come diciamo a Napoli.... m’aggia sta chiù accorto... Comunque le corsette sul Lungotevere non me le toglie nessuno".