CronacaIl sindaco scatta e trionfa la civiltà

Il sindaco scatta e trionfa la civiltà

E Firenze ne è capitale.

Ai giovani dovremmo insegnare quindi a rispettare questo patrimonio, a difenderlo, a custodirlo. E non certo a deturparlo in nome della risonanza mediatica per una causa che, seppur teoricamente giusta, perde qualsiasi fascino sull’opinione pubblica perché attuata nei modi sbagliati, con le conseguenze sbagliate e soprattutto con potenziali danni capaci di distruggere ogni prospettiva. Nelle gesta dei deturpatori non c’è niente di coraggioso. Misero il commento dell’ecovandalo che ora rilancia credendo di aver conquistato l’attenzione mediatica sui temi di Ultima generazione grazie al sindaco in versione supereroe per un giorno e non si dice affatto pentito. Ma Nardella è stato applaudito da tutti, turisti e cittadini che erano in piazza della Signoria durante la ‘diretta’ dell’imbratto, dai politici - salvo qualche voce fuori dal coro - e dalla società civile. Applaudito perché ha scelto l’istinto della civiltà e lo ha valorizzato. Perché ci ha messo il cuore che piace sempre più della giacchetta da sindaco perbene. E per lui è stata anche l’occasione, in questo momento difficile di fine mandato, tra il Maggio in caduta libera, l’assessora ribelle, la scelta della mozione perdente (Bonaccini invece di Schlein), di rimontare qualche posizione. Sarà che vale più uno scatto in mondovisione e un urlo alla Braveheart, compresa l’istintiva parolaccia più che mille interventi politically correct. Anche se poi la gente vuole sostanza. Poi c’è il Paese disilluso che si interroga su superman o mediaman. Sgombriamo il campo da equivoci. Una messinscena? Impossibile. Manco Ridley Scott ne sarebbe stato in grado. Cavalcare l’onda? Può darsi. Siamo un mondo di contemporanei e ci innamoriamo e disinnamoriamo nel tempo di un video, virale come questo. Ma resta il capitolo principale della storia: lo slancio per difendere Palazzo Vecchio. L’idrante e Nardella zuppo fanno parte del colore. Bene dice il ministro Sangiuliano: ’chi rompe paga’. E infine una postilla del dialogo a tutti i costi. Parlare con gli ecovandali per convincerli che hanno sbagliato? O peggio fare mea culpa? Anche no. Il lassismo non è mai buona medicina. Con i nostri giovani dobbbiamo parlare, vero. Non per questo però. Già viviamo in un’epoca in cui i genitori sono contro gli insegnanti, e assolvono sempre e comunque i figli. Qualche no aiuta a crescere. Parliamo con i ragazzi ma non per giustificarli a tutti i costi e, se del caso, pratichiamo lo scatto del sindaco.