
Via anche il fedelissimo Picchioni, il nuovo vicesindaco è Ciucchi (Psi). Pianigiani: "Ora nuovo slancio"
Si riparte da quasi zero. Nella nuova giunta l’unico che resta è il sindaco. Neanche un anno dopo le elezioni, a due mesi dallo scoppio della crisi di maggioranza, Valerio Pianigiani azzera la sua amministrazione: dopo aver tolto le deleghe al socialista Fabio Gabbrielli, dopo le dimissioni della vice Silvia Fossati (Pd), ora ha fatto uscire dal palazzo anche Dario Picchioni (suo fedelissimo, nonché neo vicesindaco), Federico Cecoro e Arianna Guarnieri. Azzera tutto "per dare nuovo slancio all’attuazione del programma di mandato, arricchito anche dai contributi che le forze politiche vorranno offrire".
Accetta di fatto il diktat del Psi, che imponeva una ripartenza da zero per ricucire la ferita aperta nei mesi scorsi. E Pianigiani riparte proprio dai socialisti, affidando la poltrona di vicesindaco a Umberto Ciucchi, a cui affida le deleghe a sport, centro storico, agricoltura e caccia, mobilità e frazioni. Soddisfatto il Psi "per il rinnovato patto programmatico, fiduciosi che rappresenti una svolta amministrativa". Conferma Ciucchi: "Dopo dei tavoli politici, abbiamo deciso di ripartire con un nuovo metodo di lavoro, fondamentale per una nuova azione amministrativa". Rientra in giunta dopo l’esperienza al fianco dell’ex sindaco Mugnai, Francesca Farini, finora capogruppo Pd: riassume la delega al bilancio, oltre a sanità e sociale, attività produttive e rapporti col consiglio.
Due new entry in squadra, già anticipate da La Nazione: l’ex sindaco di Piandiscò Nazareno Betti prende le deleghe a urbanistica, patrimonio, verde, transizione ecologica e digitale, società partecipate; la renziana Rosa De Pasquale, ex capo dipartimento al Ministero dell’istruzione, assume le deleghe a istruzione, infanzia, lavoro, turismo, promozione del territorio. Nuova entrata a sorpresa – ma neanche più di tanto – Rachele Ermini, consigliera Pd. È figlia d’arte: suo padre è David Ermini, con una lunga carriera politica nonché già vicepresidente del consiglio superiore della magistratura. A lei vanno le deleghe a cultura, associazionismo, politiche giovanili e pari opportunità. Pianigiani tiene per sé lavori pubblici e infrastrutture, Pnrr, protezione civile e polizia, personale, comunicazione, anagrafe e la delega da lui introdotta a Figline e Incisa della gentilezza. "L’azzeramento della giunta significa la dichiarazione del fallimento politico di 10 mesi di governo – critica Enrico Venturi (FdI) -. Per rimanere incollato alla poltrona, ha rimandato a casa i suoi fedelissimi".
Chiede la convocazione immediata del consiglio comunale "dopo mesi di immobilità". Per Silvio Pittori (Alleanza Civica), "il sindaco non ammette di essere responsabile del fallimento. Il Pd non batte ciglio se vengono fatti fuori persone fondamentali nella campagna elettorale, per timore della caduta del presidio Dem prima delle regionali".