Il ritorno dell’idea di patria

FIRENZE Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Giusepp...

Il ritorno dell’idea di patria

Il ritorno dell’idea di patria

Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Giuseppe Prezzolini, Alberto Arbasino, Oriana Fallaci ed Eugenio Montale. Le loro macchine da scrivere, in epoca in cui ancora non c’erano i computer, sono lì, tutte insieme nella sede del Gabinetto Vieusseux a Palazzo Corsini Suarez di Firenze. Su quei tasti sono stati scritti capolavori del Novecento che hanno segnato la nostra coscienza civica e il nostro immaginario nel Secolo Breve.

La mostra I tasti della poesia. Gli scrittori alla macchina da scrivere è stata inaugurata proprio ieri dal presidente del Vieusseux, Riccardo Nencini, e dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione del convegno, organizzato dal Vieusseux a Palazzo Vecchio dal titolo Una patria senza confini? Tra i relatori, dopo i saluti del sindaco Nardella del presidente Nencini, Alessandro Campi, Massimo Livi Bacci, Agnese Pini, Aldo Schiavone, Carlo Sorrentino, Maurizio Viroli, Michele Rossi, Franco Cardini, Simone Colarizi, Marcello Fois, Alessandra Ghisleri, Fabrizio Ricciardelli, Sergio Risaliti. La sessione del pomeriggio è stata aperta dal ministro Sangiuliano: "La democrazia non può essere sganciata dalla tradizione di un popolo – ha detto – Il dibattito su Patria e Nazione, due parole che sembravano espunte dal lessico pubblico negli ultimi decenni, riacquista un doveroso valore. Lo Stato non è solo un’entità formale ma è l’organizzazione giuridica di una nazione che per definizione è un’entità linguistica e culturale".

Olga Mugnaini