Il Rinascimento e il gigante di San Lorenzo

Mario

Lombardi *

Sì, il gigante di Pratolino del Giambologna, il capolavoro della scultura cinquecentesca, per qualche mese non sarà più solo! Un mastodontico colosso di 5.60 metri, scultura in resina, realizzata dallo scultore Emanuele Giannelli, dopo un viaggio di sette tappe è arrivato a reggere la nostra basilica di San Lorenzo e naturalmente è subito partita la tipica vena polemica fiorentina! In effetti, sono bastate poche ore dopo l’installazione per far apparire un cartello ironico che ha fatto subito il giro del web, il nuovo gigante si è quindi beccato un affettuoso sfottò da parte del genio fiorentino, quello vernacolare e genuino. Chi scrive è un fiorentino d’adozione, quindi non farò una facile ironia ma piuttosto, diciamo da esterno, vorrei analizzare questa resistenza al nuovo che la nostra città spesso manifesta. Come persona affamata di cultura ho sempre trovato strana questa riluttanza dei miei concittadini al nuovo. La statua di Porta Romana di Michelangelo Pistoletto si porta ancora dietro i soprannomi di "donna con mal di testa" e "squilibrata", le installazioni in Piazza Signoria non hanno avuto maggior fortuna, quella di Fisher si è beccata il latinorum di "defecatio" . A onore del vero i fiorentini non hanno necessariamente una preconcetta ostilità nei confronti dell’arte contemporanea negli spazi storici, ricordando con piacere la presenza delle rotonde figure femminili di Botero o la tartaruga di Jean Fabre. Quindi dove sta la verità? Forse proprio nel mezzo come sempre, forse qualche opera d’arte è veramente brutta? Ai posteri ardua sentenza! Pluto and Proserpina di Jeff Koons, l’artista vivente più quotato al mondo, il maxi albero di Pennone, il leone rampante di Vezzoli, sono ancora sotto processo, ora l’imputato è il gigante!

* Docente di letterealle scuole medie

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