
di Paolo Guidotti
C’era una volta il Pci di Borgo San Lorenzo. Partito egemone, con migliaia di iscritti, sezioni in diverse frazioni, feste dell’Unità affollatissime. Poi Pds e Ds, adesso Pd: anche nel rosso Mugello la sua presenza si è rarefatta, sono calati gli iscritti – oggi meno di 200 – e le attività. E ne è un altro segno il prossimo trasloco che i militanti si apprestano a fare, dando addio alla grande sede in via Sacco e Vanzetti, accanto all’Ufficio postale. Il contratto è stato firmato, e tutto l’immobile e i grandi spazi esterni sono stati dati in affitto a una cooperativa sociale, la Proforma. In quelle stanze dunque niente più discorsi politici, o dibattiti sull’amministrazione del Comune, ma lezioni e corsi, studenti e insegnanti. E attività di promozione del territorio e dei suoi prodotti, proposti dalla cooperativa che da vent’anni opera nel campo della formazione e dei servizi sociali. Nel contratto, per il partito, sono state riservate dodici giornate per eventuali attività. Chissà se serviranno per nuove edizioni della festa dell’Unità che ormai da diversi anni aveva abbandonato la storica location del Foro Boario, e che si teneva negli spazi intorno alla sede.
Necessità o scelta, quella di lasciare la vecchia, grande sezione? Lo chiediamo al segretario del Pd borghigiano Giacomo Bagni: "Un po’ entrambe – risponde – L’obiettivo politico era da tempo riportare il Pd nel centro di Borgo, all’interno della comunità. La crisi legata al Covid ha in una certa misura accelerato i tempi viste le difficoltà di gestione della sede in via Sacco e Vanzetti. Fino a quando è stato possibile abbiamo aperto i nostri spazi anche all’esterno con tante iniziative legate a privati ed associazioni. Uno spazio che doveva essere a disposizione della comunità ma la pandemia ha compromesso questa impostazione e non ci ha permesso di sostenere gli onerosi costi di gestione di un immobile dalle grandi potenzialità ma impegnativo da mantenere. Da qui la scelta di accelerare il trasferimento". Il Pd sposterà la propria sede in piazzale Curtatone e Montanara, dov’è la Casa del Popolo. Spazi più piccoli rispetto al passato, di proprietà di una Fondazione, la Ponterosso, presieduta dall’ex sindaco Luciano Baggiani. E’ lui che ha condotto le trattative con Proforma: del resto la Fondazione otteneva l’affitto dallo stesso Pd, che per stare nella sede di via Sacco e Vanzetti, versava nelle casse della Fondazione 7 mila euro annui.