Il mortale di via Gioberti. Rubarono una moto e causarono l’incidente. Condannati in due

Otto anni di reclusione per Harathi, il 24 enne alla guida del mezzo che travolse l’auto di Lorenzo Brogioni, morto sul colpo. Dovranno risarcire i familiari per un totale di 400 mila euro. .

Il mortale di via Gioberti. Rubarono una moto e causarono l’incidente. Condannati in due

Il mortale di via Gioberti. Rubarono una moto e causarono l’incidente. Condannati in due

di Pietro Mecarozzi

In tre su una moto rubata, a quasi cento chilometri all’ora su una strada in contro mano, travolsero un’auto in via Gioberti uccidendo il conducente, Lorenzo Brogioni, 43 anni. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 ottobre 2023, e a sei mesi di distanza, ieri, è arrivata la prima sentenza per due dei tre nordafricani coinvolti (uno è minorenne). Il gip del tribunale di Firenze Gianluca Mancuso ha inflitto con rito abbreviato (che prevede la riduzione di un terzo della pena) 8 anni di reclusione a Mohamed Harathi, il 24 enne che era alla guida della moto, e 5 anni e 8 mesi ad Ayoub Rezgi, di 19 anni, che era uno dei passeggeri.

Il giudice ha poi condannato entrambi anche al risarcimento dei danni a favore dei familiari del libraio originario del Galluzzo e del proprietario della moto Bmw rubata quella notte in via degli Alfani. Per la compagna, i genitori e la sorella di Brogioni il gip ha stabilito una provvisionale complessiva di 400 mila euro.

Quella sera i tre si impossessarono di una moto Bmw parcheggiata in centro: la misero in moto dopo aver forzato il blocchetto d’accensione e cominciarono la loro folle corsa. Alla guida, secondo quanto ricostruito grazie anche alle immagini delle telecamere dei negozi della via dello shopping, si mise Mohamed Omor Omran Harathi – difeso dall’avvocato Samuele Zucchini –, risultato poi positivo ad alcol e cannabis. Il 17enne si trovava in seconda posizione sulla sella, mentre il 19enne Rezgi – difeso dal legale Nadia Saccoccio – era il terzo e ultimo passeggero, seduto sulla coda della moto. I tre imboccarono via Gioberti da piazza Beccaria, accelerando in maniera spropositata.

Almeno di 90 chilometri all’ora la velocità raggiunta, una velocità che non gli ha consentito di arrestare il mezzo in tempo quando, all’altezza dell’intersezione con via del Ghirlandaio, la moto si trovò di fronte Brogioni e la sua Panda. L’utilitaria, centrata all’altezza dello sportello lato guidatore, si ribaltò e il suo conducente morì sul colpo. Nello scontro, anche il passeggero minorenne (che non indossava il casco) riportò serie lesioni. Dagli accertamenti tossicologi, è inoltre emerso che, al suo arrivo in ospedale, Harathi aveva un tasso alcolemico non inferiore a 0,88 grammi per litro, ed è risultato positivo anche all’assunzione di cannabis.

Le contestazioni del pm titolare dell’inchiesta, Gianni Tei, per il 23enne che era alla guida della motocicletta è di furto aggravato, omicidio pluriaggravato per aver guidato senza patente, contromano e con una velocità oltre 90 km orari e per aver provocato lesioni al minorenne, secondo passeggero. All’altro passeggero è invece contestato il reato di cooperazione in omicidio stradale "per aver causato non volendo la morte di Brogioni".

"Faremo appello – dichiara l’avvocato Zucchini –, anche sulla base delle evidenti illegittimità legate alle attività di investigazione tecnica sul prelievo e sull’accertamento del campione ematico".

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