Il mercato ha fame di posti. Un’impresa su due non trova. Su i costi, ma buste ferme

Aumento il numero di inattivi in provincia, la ’colpa’ è dei livelli salariali . Allarme Unioncamere: "Crescita retribuzioni inferiore a quella dei prezzi". .

Quasi un’azienda su due nella nostra provincia non riesce a trovare i dipendenti che cerca. Mentre riprende vigore il settore edile con una richiesta di manodopera impennata al +44% rispetto a 12 mesi fa, ma crollano sia il manifatturiero (-23%) che il turismo (-21,3%). Quello che emerge dall’analisi della Camera di Commercio, in vista del Primo Maggio, è un mercato del lavoro fiorentino ancora a metà del guado. Dove la domanda dei lavoratori cresce, ma la disponibilità ad entrare nel circuito delle assunzioni è ancora troppo timida. Per capirsi: la proiezione trimestrale da aprile a giugno 2024 prevede circa 28.500 assunzioni.

Si tratta di circa 3mila in meno dello stesso periodo nell’anno precedente. Aumentano anche gli inattivi fra i 15 e i 64 anni: fino al 2022 si era verificata una flessione, mentre nel 2023 sembrerebbero aumentati in base ai dati Istat. Il motivo? "Una probabile spiegazione – si legge nel rapporto Excelsior della Camera di Commercio sulla Metrocittà riferito ad aprile 2024 – potrebbe essere la tipologia di offerta e i livelli salariali non convincono gli occupati potenziali". Nonostante questo la domanda di lavoro privata resta in tenuta. Il 26,4% è per un posto a tempo indeterminato, mentre il 62,2% è determinato. Quasi per 8 persone su 10 si tratta di offerte da lavoratore dipendente.

Unioncamere stima solo per aprile nel territorio della Metrocittà circa 8.760 lavoratori in entrata: 2.030 nel manifatturiero, 560 nelle costruzioni, 1.180 nel commercio, 2.070 tra alloggio, ristorazione e turismo, 2.170 nei servizi alle imprese e 750 nei servizi alla persona. Ma il 48,8% sarà di difficile reperimento, con punte dell’89.2% per gli operai specializzati delle costruzioni, dell’82% per gli operai specializzati del tessile e abbigliamento e del 63,2% nell’estetica. Ma quindi come se la passano i lavoratori? A giudicare dal peso delle buste paga non bene come prima del Covid. Il rapporto Unioncamere infatti accende il fato su una tendenza pericolosa: il differenziale, sempre più ampio, tra retribuzioni orarie e prezzi.

"Rispetto al 2019 – si spiega – le retribuzioni orarie hanno mostrato una variazione dell’8%, mentre i prezzi sono aumentati di circa il 15%: portare avanti nel tempo questa divergenza rischia di creare squilibri sociali derivanti dal disagio economico". Quali lauree invece chiede il mercato fiorentino? Soprattutto a indirizzo economico seguito da indirizzi in insegnamento e formazione mentre quello umanistico e filosofico è solo al terzo posto. Fra i diplomi più ricercati il 30% riguarda indirizzi di amministrazione e finanza.

cla.cap

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