Il Maggio dopo la cura. Torna il red carpet dei big: "A regime entro il 2026. Ma ora inizia il rilancio"

Entro poche settimane pronta la maxi terrazza da 260 milioni . E Fuortes annuncia: "Ecco il progetto per intercettare grandi flussi e turisti".

Il Maggio dopo la cura. Torna il red carpet dei big: "A regime entro il 2026. Ma ora inizia il rilancio"

Il Maggio dopo la cura. Torna il red carpet dei big: "A regime entro il 2026. Ma ora inizia il rilancio"

Il red carpet è già steso davanti al teatro. Domani si riparte davvero. L’apertura dell’86esimo Festival del Maggio stavolta è molto più dell’avvio di un cartellone, per quanto prestigioso: è il segno che l’ente lirico non solo è stato salvato dal fallimento, ma che è pronto a scommettere sul futuro, con un nuovo capitano di comprovata esperienza. Per il concerto inaugurale alle 20, affidato al maestro Daniele Gatti, è atteso anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che sarà ricevuto dal sindaco e presidente del teatro, Dario Nardella, dal presidente della Regione, Eugenio Giani, ma sopratutto dal nuovo sovrintendente Carlo Fuortes, l’uomo del futuro del Maggio appunto, che assicura di volere restare a Firenze per tutti i cinque anni del mandato.

"Conosco questo teatro fin da quando ero un ragazzo e venivo in treno a seguire i concerti del maestro Mehta – racconta l’ex ad della Rai, rivolgendosi al direttore emerito seduto a fianco –. Sono davvero felice di essere qui, perché so bene lo straordinario valore dell’orchestra e del coro del Maggio, che non sono secondi a nessuno, e tutti ne dovrebbero essere fieri, fiorentini e italiani. Ma la programmazione di un’istituzione così importante richiede un progetto pluriennale, indispensabile per intercettare di nuovo i più grandi flussi nazionali degli spettatori e dei turisti e ridare al teatro la reputazione che ha sempre avuto".

Ci vorrà quindi un po’ di pazienza, con l’obiettivo di arrivare a regime non l’anno prossimo ma nel 2026, anche se, assicura Fuortes, già da quest’anno si inizieranno a vedere delle grandi differenze.

Lo spera anche il sindaco, Dario Nardella, che dopo tanti patimenti si appresta a lasciare il Maggio (scadrà con le prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno) ormai fuori dal baratro: "È davvero un nuovo inizio - ha detto -, fra qualche settimana completeremo definitivamente la struttura, costata 260 milioni, con i lavori all’ultimo piano, dove ci saranno un ristorante e altri spazi per il pubblico che inaugureremo durante il festival. È un teatro bellissimo, ma è come avere una Ferrari e non sapere come fare a metterci benzina. Va riempito di cose belle. Ma adesso sapremo come fare".

Anche il presidente Giani ha ricordato la necessità di utilizzare tutti gli spazi e per l’intero arco dell’anno, aprendo a eventi che, oltre alla lirica e alla sinfonica, abbraccino altre esperienze artistiche legate alla contemporaneità e a tutti i suoi linguaggi.

Protagonista dell’86esimo Festival ancora una volta Zubin Mehta, direttore emerito, legato al Maggio dal 1962: "Sei il mio sedicesimo sovrintendente", ha detto il maestro a Fuortes. E poi, a ricordare che davvero sta iniziando una nuova stagione, il suo saluto a Nardella: "Mi mancherai moltissimo - ha aggiunto Mehata –, non solo come presidente della Fondazione del Maggio, anche come sindaco e come amico, mi mancherai molto. Mandaci una cartolina postale da Bruxelles" alludendo alla probabile candidatura al Parlamento europeo.

"Lo prendo come un augurio, incrociando le dita - ha risposto il sindaco – . Se poi la mia candidatura sarà ufficializzata dal Pd, mi impegnerò davvero per rappresentare questa terra straordinaria in Europa e lo farò anche pensando alla cultura e alla musica visto che fanno parte della mia vita".

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