Il futuro delle Giubbe Rosse. Riapertura più vicina. Bidilo, rebus investimenti

Il magnate cambia nome e sede alla società, puntando altri 22 milioni in città. Inchiesta Hidden Partner, procura e imputati restano a bocca chiusa.

Il futuro delle Giubbe Rosse. Riapertura  più vicina. Bidilo, rebus investimenti

Il futuro delle Giubbe Rosse. Riapertura più vicina. Bidilo, rebus investimenti

di Pino Di Blasio

Il giorno dopo il rinvio a giudizio di 10 dei 12 imputati dell’inchiesta Hidden Partner, si fa fatica a trovare reazioni ufficiali e commenti tra virgolette. Anche gli avvocati difensori preferiscono aspettare prima di lanciarsi in interpretazioni e reazioni. Il gip del tribunale , Sonia Caravelli ha mandato a processo il magnate kazako Igor Bidilo, i suoi ex soci in Sielna, Cataldo Staffieri e Maxim Constantin Catalin, più vari familiari dei due, il deputato di Fratelli d’Italia, Salvatore Caiata, il presidente della Camera di Commercio di Arezzo-, Massimo Guasconi e Vincenzo Del Regno, già segretario generale in Comune a , deputato Fondazione Mps e ex giudice della Corte dei Conti. Le imputazioni sono riciclaggio e falso in bilancio per Bidilo, infedeltà patrimoniale, appropriazione indebita, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, autoriciclaggio per Caiata, Staffieri, Maxim e familiari, corruzione per Guasconi e Del Regno. Assolto Andrea Bellandi assieme al vigile urbano Draghi, accusato di aver concesso permessi per entrare nella ztl .

Siro De Flammineis, pm titolare dell’inchiesta e forse l’unico che conosce tutte le 62mila pagine dell’istruttoria, tra intercettazioni, interrogatori, rogatorie internazionali e indagini della Guardia di Finanza, ha la bocca cucita anche perché le decisioni di parlare spettano al procuratore capo. E le nuove norme impongono il silenzio anche al procuratore Andrea Boni. Per loro parlano gli atti, quindi il rinvio a giudizio.

Quasi tutti gli avvocati hanno parlato a caldo, dopo la decisione. E l’unico imputato che ha commentato è stato Andrea Bellandi, assolto perché il fatto non sussiste. Che adesso potrebbe essere chiamato a testimoniare nella prima udienza fissata il 19 settembre. Qualche reato come l’autoriciclaggio e l’evasione fiscale imputati a Igor Bidilo per fatti commessi nel 2014 e 2015, sarebbero vicini alla data limite. Altre imputazioni, come corruzione e appropriazione indebita, hanno diversi termini di prescrizione. I difensori di Maxim Constantin Catalin hanno citato ampiamente la remissione della querela, presentata mesi fa da Igor Bidilo, nei confronti di chi avrebbe sottratto soldi suoi alle casse di Sielna. L’appropriazione indebita è reato che si contesta su querela di parte. Ma questo non ha cambiato la decisione del gip: rinvio a giudizio anche per Catalin.

Per il deputato di FdI, Salvatore Caiata, non ci sono regole ferree che spingono a passi indietro in caso di rinvii a giudizio. Stessa cosa per Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio Arezzo-. Che al tempo dell’avviso di garanzia, decise di autosospendersi. Ora però la vicenda processuale è chiara, le strategie difensive sono note. Bisogna aspettare il processo e capire se le tesi della procura reggeranno al dibattimento e resisteranno alle prescrizioni.

C’è un tema che è più pressante: cosa succederà agli investimenti di Igor Bidilo, soprattutto a quelli fatti a e Firenze? Il magnate kazako continuerà a puntare sulla Toscana, oppure dirotterà le sue ingenti risorse finanziarie in posti più accoglienti e meno agguerriti? I suoi collaboratori italiani ricordano che, dopo aver investito oltre 40 milioni di euro in Sielna per rivelare 27 locali tra , Firenze e Milano più i marchi Nannini e Scudieri, Bidilo ha ricapitalizzato la società con 22 milioni di euro.

Ha affidato a Denis Milovidov, suo amico banchiere, le redini e ha cambiato anche ragione sociale e domicilio. Oggi si chiama Faro Alto, ha sede a Firenze e l’ad è Andrea Ristori, commercialista livornese. I collaboratori di Bidilo avrebbero perso la pazienza anche per i ritardi sulla riapertura del Caffè Letterario Le Giubbe Rosse a Firenze. Tanto da annunciare l’inaugurazione nelle prossime settimane con uno chef da stella, Giuseppe LoPresti. Anche a sono in cantiere investimenti ull’Industria Nannini. Che non produrrà solo panforte e ricciarelli, ma anche cioccolata, biscotti e gelati. Infine il Conca d’Oro: se in Piazza del Campo la Faro Alto ha chiuso quattro locali su sei, per il celebre bar Nannini sarebbe pronto un progetto di restyling da un milione.

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