"Il crematorio avvelena Cambiano" Cittadini in strada contro il forno

Protesta pubblica contro il progetto pensato dal Comune: "Questo non è il luogo adatto, il sindaco ci ripensi"

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Livelli di inquinamento elevati, una mole di traffico insostenibile per una piccola strada di campagna e, più in generale, disagi che andranno a gravare su tutta la frazione. "Abbiamo anche il depuratore, giusto per non farsi mancare nulla. Col forno crematorio – fa notare un cittadino – la trasformazione in discarica comunale di Castelfiorentino sarà completa". Colline di Cambiano, a poche centinaia di metri dal vecchio tracciato della 429. In mezzo alle vigne e agli olivi c’è un piccolo cimitero di campagna che sembra uscito da un quadro impressionista. Muri crepati, un cancello arrugginito, un luogo come ce ne sono tanti in tutta la Toscana.

Secondo i piani dell’amministrazione comunale, pronta ad accogliere la proposta di un privato, lo scenario ideale per la realizzazione di un forno crematorio. Nascerebbe alle spalle del cimitero, su un terreno attualmente privato. Ancora non ci sono nè progetti nè tempi, ma la sola ipotesi di realizzazione ha mandato su tutte le furie una buona parte dei residenti della frazione.

Erano circa una trentina ieri mattina davanti al cimitero per dire no alla realizzazione del tempio crematorio. Una scelta ostacolata non soltanto da chi vive in zona, ma anche da chi ci lavora o ha un’attività. Il primo problema, dicono loro, è legato all’inquinamento. "Un forno di questo genere provoca il rilascio di sostanze pericolosissime. Finiranno nel terreno e nei prodotti che mangeremo – dice Salvatorangelo Zedde – ed è per questo che non lo vogliamo. Rassicurazioni? Sì, ne abbiamo ricevute, ma non ci fidiamo. Abbiamo letto degli studi e parlato con altri comitati che come noi hanno lottato con successo. Chi dice che non c’è pericolo è lo stesso che questo forno lo deve costruire. Come possiamo credergli?".

E poi c’è la questione legata al paesaggio. Il forno nascerebbe in collina, tra vigne e olivi, alle spalle di un cimitero molto piccolo. "E secondo noi – aggiunge Franco Carlini – inadatto ad ospitarlo. Se vediamo altre strutture simili a questa ci accorgiamo che sono tutte accorpate a cimiteri assai più grandi. E poi chi lo ha detto che ce n’è bisogno? Ci sono forni crematori a Firenze e a Livorno, in Toscana sono 13 in totale. Studi dimostrano che sono più che sufficienti per soddisfare la domanda".

Un altro particolare che non va giù ai membri del comitato è la strada. "Troppo stretta – dice Donato Galasso – per sostenere la mole di traffico che si verrebbe a creare. Oltre ad essere sterrata, due mezzi che provengono da direzioni diverse fanno fatica a scambiarsi". I cittadini sono stati ricevuti anche in Comune. "Hanno ascoltato le nostre ragioni – dicono – ma abbiamo la sensazione che tanto, alla fine, faranno come vogliono".

Tommaso Carmignani

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