Il compleanno più amaro. I peruviani pensano a Kata

La piccola scomparsa dall’hotel Astor compie sei anni. Indagini al palo

di Pietro Mecarozzi

Oggi la piccola Kata compie sei anni. Non ci saranno feste, non saranno accese candeline o consegnati regali. Perché la bambina peruviana è scomparsa dal 10 giugno 2023: più di trecento giorni fa. Katherine Alvarez, la mamma, però non si arrende e si affida alla sua pagina social per lanciare il suo appello: "Invito tutti in piazza Puccini alle 18:00", per il "compleanno di mia figlia". Esortando poi a "portare qualsiasi disegno realizzato dai vostri figli oppure da te stesso", con l’obiettivo di girare "un video ricordo" che Kata "potrà vedere il giorno in cui tornerà a casa". Un messaggio che si chiude con: "Mi manchi tesoro mio, tutti insieme per Kata".

L’invito della mamma è intriso di disperazione, ma ha come obiettivo anche quello di mantenere alta l’attenzione sul caso. La bambina è sparita nel nulla dall’ex hotel Astor di via Maragliano, e nonostante il calo del clamore che ha scatenato nei primi tempi, l’inchiesta della procura di Firenze continuano senza sosta. Il procuratore capo Spiezia, non ancora insediato a Firenze quando è avvenuta la scomparsa della piccina, si è addirittura assegnato una sorta di supplemento d’indagine in cui è stata risentita la madre dell’amica di Kata, Isabel, e sono state affidate ai carabinieri ulteriori deleghe d’indagini.

Sul versante racket delle stanze, poche settimane fa i pm Christine Von Borries e Giuseppe Ledda hanno chiesto il processo per quattro dei peruviani. Tra questi, c’è anche Abel Argenis Alvarez Vasquez, lo zio della bimba, assieme a Carlos Palomino De La Colina, detto il “dueno“ (proprietario) dell’occupazione e altri due connazionali, Nicolas Eduardo Lenes Aucacusi e Carlos Manuel Salinas Mena.

Tramontata, invece, la pista delle valige. La procura ha ufficialmente chiesto l’archiviazione a carico dei tre occupanti dell’hotel Astor che, nel giorno della scomparsa di Kata - il 10 giugno 2023 - erano stati ripresi dalle telecamere mentre si allontanavano dall’edificio con dei trolley e un borsone.

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