Il centro storico da salvare Nardella bussa al nuovo ministro "Una legge per tutelare l’identità"

Il sindaco oggi a Roma incontrerà Sangiuliano. L’obiettivo è chiedere sostegno per il rilancio urbano "Dobbiamo proteggere il commercio tradizionale e l’artigianato con uno strumento di pianificazione"

Oggi a Roma può essere una giornata importante per Firenze. Sì, perché a circa 275 chilometri da Palazzo Vecchio il sindaco Dario Nardella si incontrerà con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’argomento è, come dichiarato dallo stesso Nardella, "il progetto di tutela dei centri storici".

Il sindaco, a giugno, presentò in consiglio comunale la proposta di legge di iniziativa popolare ‘salva centri storici’, "con l’obiettivo di incentivare il ritorno della residenza in centro, di combattere il turismo squalificato ‘mordi e fuggi’ e regolare gli affitti turistici brevi come succede in altre città europee".

La proposta vuole "tutelare il commercio tradizionale e l’artigianato reinserendo uno strumento di pianificazione che possa combattere il commercio squalificato aiutando chi investe sulla qualità e la tradizione. E ancora favorire il decoro anche inducendo i proprietari di immobili abbandonati e degradati a intervenire per il loro restauro prevedendo anche delle forme di contribuzione".

Tra gli obiettivi anche difendere le attività economiche con un particolare valore identitario. Un pacchetto corposo che, ha spiegato Nardella all’evento ‘Quale modello di logistica nella Firenze che cambia?’, "non è solo la semplice tutela dei centri storici ma una cosa molto più avanzata. È un superamento del regime della deregulation che, prima nel 1998 e poi nel 2008, ha completamente cambiato il sistema del commercio nelle nostre città. Come se il commercio si potesse parificare alla finanza internazionale che si basa sul principio della libera concorrenza".

Nardella ha sottolineato che "il commercio è un’attività economica che si interseca con quella sociale, con la mobilità e l’urbanistica. È un’attività che non può non essere pianificata e programmata: non può non essere il frutto di un confronto con le istituzioni e di un lavoro collettivo".

Per questo oggi il sindaco si presenterà da Sangiuliano carico di aspettative: la proposta di legge nazionale non ebbe il tempo di avanzare al Parlamento uscente a causa della crisi anticipata ma stavolta il momento è quello giusto, dando per scontato che Sangiuliano pensi al bene del Paese e non rifletta su chi propone cosa e sul partito del proponente. Qui c’è di mezzo l’Italia: le prime aperture del ministro sul tema sono incoraggianti. Ma servono i fatti.

Niccolò Gramigni

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