Il centro senza residenti. Interi palazzi trasformati in B&B. Il caso limite di piazza de’ Nerli: "Addio ai nomi sui campanelli"

Nell’area Unesco i negozi stanno sparendo, ci sono solo affittacamere e si parla inglese. Da San Frediano a Sant’Ambrogio ha vinto la rendita: "Si vedono solo turisti col trolley".

Il centro senza residenti. Interi palazzi trasformati in B&B. Il caso limite di piazza de’ Nerli: "Addio ai nomi sui campanelli"

Il centro senza residenti. Interi palazzi trasformati in B&B. Il caso limite di piazza de’ Nerli: "Addio ai nomi sui campanelli"

di Gabriele Manfrin

Una città senza i suoi residenti, scappati lontano, fuori dalle mura. Dove il pane si vende agli americani e ai cinesi e dal tabaccaio si sente parlare straniero. Dove se ti manca del sale non lo chiedi al vicino, perchè è un turista in un B&B. Lo descrivono così il centro di Firenze, senza troppi giri di parole, i pochi abitanti e commercianti che resistono. Quelli che non si sono fatti schiacciare e sono rimasti dentro le mura. L’Oltrarno, Sant’Ambrogio, Santa Croce, nessun quartiere si salva dagli affitti brevi. Ma anche gli ultimi baluardi popolari, come San Frediano, stanno cambiando faccia. E piazza dei Nerli ne è un’altra conferma.

Sono due i palazzi completamente occupati dalle residenze turistiche. E svuotati di famiglie. Che "ormai son tutti affittacamere" lo conferma anche il tabaccaio, uno che questa piazza l’ha vista trasformarsi. "Dall’inizio del 2000 è cambiato qualcosa – dice – i residenti si sono spostati. Qualcuno resiste grazie alla scuola, ma poca roba". E infatti al civico 5 della piazza non c’è rimasto nessuno. Sono dodici gli appartamenti e sono tutti destinati all’accoglienza turistica. Al piano terra c’è perfino un ufficio affitti. Sui campanelli non c’è un nome, solo numeri che corrispondono alle case; come la hall di un hotel che prima era un condominio. Basta spostarsi di qualche civico, al numero 11, per trovare il secondo palazzo di piazza de’ Nerli invaso dai B&B. Qui ci pensa un cartello con scritto "Oltrarno apartments" a fugare ogni dubbio. Ma che la musica sia cambiata lo conferma anche la fornaia de "L’angolo saporito", Alessia: "Lavoro qui da vent’anni. Ormai Il 60-70 percento dei clienti sono turisti stranieri – spiega mentre indica il palazzo pieno d’affittacamere – di residenti se ne vedono pochi. Il B&B è un business che rende, e tanti fiorentini hanno dato le proprie case in affitto. Il rione non è più lo stesso". E infatti il via vai di turisti si vede. Si sente, il rumore delle rotelle dei trolley sulla pietra, i clacson dei taxi che caricano i clienti, si sente parlare inglese.

Ma San Frediano non è l’unico quartiere dove un palazzo intero è stato conquistato dalla rendita.

Anche in via Martiri del Popolo, a due passi da piazza dei Ciompi, al civico 28 ci sono solo affittacamere. Sui campanelli non c’è nemmeno un nome. Il portone si apre, esce un gruppo di famiglie spagnole, guida sottobraccio e cappellino. I commercianti descrivono un rione svuotato, dove nell’80% delle case non ci sono più fiorentini. La panettiera del Forno dei Ciompi, Dina, va dritta al sodo quando parla del quartiere, lo stesso in cui abita: "La maggior parte degli alloggi sono per gli affitti brevi – spiega – qui manca anche la minima forma di residenza. Se hai bisogno di qualcosa non esiste un vicino di casa. In tutti i condomini della zona, il mio compreso, c’è almeno un affittacamere. Non solo dai campanelli si riconoscono anche dalla serratura elettronica". Ma le zone bersagliate sono diverse; da Santa Croce al Duomo, da San Lorenzo a San Marco, centinaia di targhette fuori dai portoni con scritto "Bed and Breakfast", "Apartments", "Guest House", sembrano bandierine che segnano i palazzi conquistati dall’affitto breve.