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Il barone rampante a Campi. Mauro Monni parte da casa: "Vi racconto Italo Calvino"

L’attore debutta in prima nazionale stasera alle 21.15 al teatro il Gorinello con un monologo dedicato a uno dei pilastri della letteratura italiana.

Mauro Monni, attore originario di Campi, sarà a teatro stasera alle 21.15 e domani alle 17 con un monologo su Italo Calvino

Mauro Monni, attore originario di Campi, sarà a teatro stasera alle 21.15 e domani alle 17 con un monologo su Italo Calvino

"La fantasia è un posto dove ci piove dentro": a quarant’anni dalla nascita di Italo Calvino, l’artista campigiano Mauro Monni debutta in prima nazionale (oggi alle 21.15 e domani alle 17) con uno spettacolo al Teatro Il Gorinello, dedicato all’autore.

Da cosa nasce l’idea?

"Nel 2023 il Comune di Castiglion della Pescaia mi chiese di realizzare un testo che raccontasse Calvino a 100 anni dalla sua nascita. Lì è scoccata la scintilla e, dopo due anni e mezzo di ricerche, porto in teatro un testo che descrive il Calvino uomo, l’intellettuale italiano più famoso al mondo con opere tradotte in più di trenta lingue e in oltre sessanta paesi. Uno spettacolo che non vuole essere un semplice elenco di nozioni biografiche ma, al contrario, un viaggio alla scoperta di quel mondo meraviglioso immaginato e raccontato dalla penna geniale e innovativa che ha reso Calvino uno dei pilastri della cultura italiana".

Per farlo ha scelto il teatro dove è di casa..

"E’ stato un lungo lavoro, che mi ha portato a conoscere tutte la sua opera. Mi è sempre piaciuto questo suo modo di raccontare la vita dopo che si era staccato dalla politica e dalla cosiddetta appartenenza. E’ stato uno scopritore di nuovi linguaggi e sono contento di portarlo in scena proprio dove sono nato, non solo artisticamente".

Ci dia qualche anticipazione.

"Rivivremo la sua nascita a Cuba, l’infanzia e l’adolescenza vissuta a Sanremo dopo che nel 1925 la famiglia decise di rientrare nel nostro Paese. Un ragazzo che si ritrovò a doversi confrontare con la realtà della Seconda guerra mondiale, nella quale dimostrò tanta lealtà e coraggio, partecipando attivamente alla resistenza partigiana: esperienza che influenzò le scelte umane e politiche che di lì a poco sarebbero seguite".

Perché tutto è nato da Castiglion della Pescaia?

"Perché Calvino è sepolto lì: aveva una casa a Roccamare dove passava sempre il periodo estivo e dove, nel 1985, ebbe il malore che purtroppo poi si rivelò fatale. Proprio poco dopo ‘Palomar, il suo ultimo libro che, se vogliamo, è stato anche il suo testamento".

Che momento sta vivendo il teatro italiano?

"Complesso, con sempre meno fondi a disposizione. Ma è nei momenti di difficoltà che viene fuori l’arte di ‘arrangiarsi’ e di creare qualcosa di bello".

Pier Francesco Nesti