
Identità culturale Nencini risponde "Il sapere è diversità"
"Il Gabinetto Vieusseux è per definizione legato alla contemporaneità, senza dimenticare le sue origini, ma aperto anche alla contaminazione con altre culture". A presentare il manifesto della prestigiosa istituzione cultuale italiana, che ha sede a Palazzo Strozzi a Firenze, è il suo direttore, Riccardo Nencini. Una dichiarazione d’intenti che arriva in risposta alle ultime dichiarazioni del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che aprendo il suo intervento all’iniziativa ’Pensare l’immaginario italiano’ ha dichiarato: "Esistono pensatori di sinistra e di destra che da sempre dialogano e che sono disposti al confronto: è con loro che è necessario aprire uno spazio comune condiviso ponendo solo una condizione: tutelare la cultura nazionale". Parole che tracciano un linea precisa dell’orientamento che il dicastero della Cultura vuole adottare. Parole che, tuttavia, non coincido pienamente con il pensiero del presidente del consiglio nazionale del Partito Socialista Italiano. "Vieusseux ha un retaggio importante, era un luogo eretico, dal punto di vista scientifico e letterario, ma anche un luogo pronto a dare asilo a scrittori di ogni nazionalità, che in futuro si sono rivelati tra i personaggi più influenti della storia", aggiunge Nencini. Un salotto aperto a tutti, dove il dialogo era la massima espressione di condivisione, il dibattito una costante e l’innovazione la linfa vitale.
Su queste basi si fonda anche la direzione di Nencini, che punta a "non creare né confini, né barriere, bensì l’obiettivo è quello di istituire una laboratorio intellettuale dove sperimentare e dare spazio allo scambio interculturale e intergenerazionale". Senza per questo ignorare gli spunti di Sangiuliano, che durante la kermesse ha ribadito che "l’immaginario italiano è la rivendicazione della nostra identità, del nostro passato ma anche la costruzione del futuro".
Lo stesso futuro che Nencini vede passare proprio dal Vieusseux, che è "pronto a raccogliere la sfida del ministro, cercando però di coniugarla alla valorizzazione degli impulsi culturali che arrivano da fuori, da oltre i nostri confini tradizionali". Insomma, una visione diversa ma non così distante, che può trovare nell’istituzione fiorentina il giusto humus per crescere e cercare di limare i punti di frizione. "Ho presentato al sindaco Nardella il programma di lavoro per il Vieusseux, il cuore pulsante è la valorizzazione di ciò che avviene in Italia ma allo stesso tempo anche della diversità e della globalità della cultura".
Pietro Mecarozzi