GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

I Dirotta su Cuba fanno 30. Una carriera senza limiti

La band capitanata da Simona Bencini torna ad esibirsi in Toscana. Il nuovo tour toccherà l’isola d’Elba, Seravezza e Livorno. La tradizione.

La nuova formazione dei Dirotta su Cuba con al centro Simona Bencini

La nuova formazione dei Dirotta su Cuba con al centro Simona Bencini

"Per quasi 10 anni non abbiamo suonato in Toscana. Poi, dallo scorso anno, il vento è cambiato. Siamo felici di aver rotto nuovamente il ghiaccio anche nella nostra regione che questa estate ci vedrà protagonisti per tre date in cui festeggeremo i nostri 30 anni di carriera. Mesi fa siamo tornati a suonare a Firenze, la nostra città, che è stata la culla dei Dirotta su Cuba, dove tutto è nato, abbiamo fatto le prime esperienze, abbiamo vinto i primi concorsi e ci siamo fatti conoscere. Nel nuovo tour, in cui gireremo tutta Italia, saremo il 25 giugno all’isola d’Elba, in piazza Matteotti a Capoliveri, per la rassegna Sugar is back, che rinverdisce i fasti del celebre locale Sugar Reef, il 25 luglio suoniamo al Palazzo Mediceo di Seravezza e il 2 agosto a Livorno per il festival Effetto Venezia".

Per il suo trentesimo anniversario la band fiorentina sorprende i fan con la riedizione in vinile colorato di "Dirotta su Cuba", il primo album che viene ripubblicato e distribuito da Warner Music Italy.

L’occasione per riascoltarlo è il nuovo tour del gruppo in cui Simona Bencini, voce e anima del gruppo, salirà sul palco con una formazione rinnovata, che vede Emiliano Pari alle tastiere, Stefano Profazi alla chitarra, Patrizio Sacco al basso, Vincenzo Protano alla batteria, Donato Sensini al sax e al flauto e Antonio Scannapieco alla tromba. Un ensemble capace di valorizzare il groove funk con arrangiamenti ricercati, al passo con i tempi, con energia, frenesia e positività.

Simona, che concerto proporrete? "Suoneremo il nostro primo disco. Rifaremo tutte le canzoni, alcune con arrangiamenti diversi, con citazioni e tanta voglia di divertirci con il nostro pubblico".

E con il nostro funk italiano? "Anche se Stefano e Rossano non fanno più parte della line-up, l’energia non manca. Il nostro è un sound molto divertente, ma bisogna essere bravi a suonarlo. Nella band ci sono giovani bravissimi, come il trombettista che ha 25 anni e il batterista che ne ha 26. Non è una novità, visto che i Dirotta sono sempre stati una palestra, una cantera per tanti musicisti della Toscana e non solo".

Intanto prosegue la collaborazione con Mario Venuti? "Per il momento abbiamo realizzato insieme il singolo "In the souk" pubblicato su etichetta Sherazade Sound. Se i rispettivi tour ce lo consentiranno, sarebbe bello fare un concerto insieme. Intanto come Dirotta stiamo provando un repertorio inedito, con altri autori, ma ora pensiamo al tour, poi da settembre se ne riparlerà".

Che effetto fa essere tornati di moda? "C’è un ritorno al funk, quindi anche noi ne beneficiamo e viviamo il momento con gioia. La musica è cambiata intorno a noi, tutto è cambiato. Ma, nonostante questo, l’affetto e la passione per questo genere si rinnova. Se volete sentire il funk cantato in italiano, non dalle solite cover band, ma da un gruppo che ha scritto musica originale, inedita, ispirandosi allo stile funk mixato con la cultura e la melodia italiana, eccoci pronti a far sentire la nostra voce, il nostro ritmo. Abbiamo una diversità da proteggere: scherzando, ricordo spesso al pubblico durante i concerti che siamo una sorta di oasi WWF, un patrimonio da preservare per le nuove generazioni".

Se ne sono accorti tanti festival jazz e crossover? "Ne siamo felici. Accettiamo volentieri i loro inviti e continuiamo a fare musica suonata, complessa, non ci risparmiamo. Faremo anche un sound di nicchia, ma è di qualità. Portiamo avanti con passione la nostra ricerca".