Hiv e infezioni sessuali: test gratuiti ad Antella

Il reparto malattie infettive con le associazioni di Bagno a Ripoli in piazza per distribuire preservativi e informazioni sul “camper della prevenzione”

La Croce Rossa di Bagno a Ripoli già in passato si è occupata di prevenzione Hiv

La Croce Rossa di Bagno a Ripoli già in passato si è occupata di prevenzione Hiv

Bagno a Ripoli (Firenze), 16 maggio 2023 - Questo venerdì Antella, nel Comune di Bagno a Ripoli, vivrà la giornata dedicata alla prevenzione dell’hiv e delle infezioni sessualmente trasmissibili: dalle 19 alle 21 in piazza Peruzzi sarà parcheggiato il “camper della prevenzione”.

Gli operatori del reparto di malattie infettive dell’ospedale Santa Maria Annunziata insieme ai volontari di Croce Rossa Bagno a Ripoli, Misericordia di Antella e Fratellanza popolare di Grassina, saranno a disposizione di chiunque voglia sottoporsi a test gratuiti, per distribuire preservativi gratis e fornire informazioni e consigli. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Comune, l’ospedale di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri e le associazioni di volontariato con il contributo di Cesvot, alla luce dell’incremento di casi di Hiv, epatite e malattie sessualmente trasmissibili registrato dalle ricerche più recenti anche in territorio toscano e fiorentino, con fette di popolazione colpita appartenenti ad ogni fascia d’età. Non solo i più giovani, ma anche adulti che sempre più spesso entrano in contatto con infezioni di origine sessuale. "Le infezioni da virus HIV e in genere le malattie a trasmissione sessuale - spiega Massimo Di Pietro, infettivologo, direttore della struttura operativa complessa Malattie infettive 1 dell'Ausl Toscana centro – sono un importante problema sociale e di sanità pubblica. La sensibilizzazione e la diffusione dell'accesso al test per conoscere il proprio stato è un primo passo necessario e direi indispensabile: se tutte le persone attualmente inconsapevoli di essere sieropositive potessero assumere gli attuali farmaci antiretrovirali interromperemmo la circolazione del virus. Sono necessari però più livelli di intervento tra i quali l'informazione e il counseling, soprattutto mirati ai giovani con un più ampio approccio sulla sessualità e i comportamenti; la diffusione sull'uso della PREP (profilassi pre esposizione attraverso l'assunzione preventiva di medicine anti-HIV) tra le persone a maggior rischio; l'agevolazione dell'accesso alle strutture di cura per le persone indifese e più fragili”.

Ma il punto principale, sottolinea Di Pietro, “è la lotta allo stigma che tuttora esiste intorno a questa malattia, la quale, se diagnosticata e trattata può essere vissuta in buona salute e con una vita affettiva, familiare, lavorativa e sociale come tutti".  

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