Guerra dei pini Il blitz nella notte Giù 17 alberi, i comitati si infuriano

Le motoseghe sono arrivate sabato dopo mezzanotte. Restano ancora 30 piante, continua la scontro

Guerra dei pini Il blitz nella notte  Giù 17 alberi, i comitati si infuriano
Guerra dei pini Il blitz nella notte Giù 17 alberi, i comitati si infuriano

Le motoseghe del Comune sono arrivate poco dopo la mezzanotte fra sabato e domenica. E fino almeno alle 5 del mattino hanno tagliato 17 dei 47 pini marittimi che sfilano al centro di viale Redi. Nel mirino dei lavori il tratto del viale compreso fra gli incroci con via Bellini e via Targioni Tozzetti. I primi tre abbattimenti erano avvenuti ad agosto del 2022, poi lo stop. La nuova mossa di Palazzo Vecchio è arrivata dopo che per ben tre volte dallo scorso 1 maggio residenti e comitati cittadini avevano sventato il taglio organizzando un sit in davanti alle motoseghe. Forse anche per questo l’abbattimento di sabato notte è avvenuto senza preavviso, ’approfittando’ del divieto legato alla pulizia delle strade che ha permesso di ridurre gli ingombri sul viale e favorire l’accesso di gru e motoseghe. Ma anche di non dare segnali di taglio imminente ai residenti, colti di sorpresa dal blitz.

Il tutto sotto l’occhio degli agenti di polizia municipale e digos intervenuti per garantire l’ordine pubblico. A restare invece senza parole e con il naso all’insu è stato il gruppo di residenti e comitati. Non appena il taglio è iniziato infatti le chat WhatsApp hanno incominciato a diffondere le immagini e il tam tam ha condotto davanti ai pini almeno una trentina di persone. La protesta è stata pacifica, ma non è servita a impedire l’abbattimento. Alle’ 8.30 di ieri mattina sono stati riaperti i restringimenti di carreggiata. Il progetto di Palazzo Vecchio prevede l’abbattimento anche dei restanti 30 pini di viale Redi. Al loro posto il progetto da un milione di euro prevede la piantumazione di 106 alberi di ginkgo biloba a cavallo fra le due carreggiate. Una sparizione dell’ombra con il contestuale aumento delle isole di calore, cioè un picco di caldo nel microclima del viale causato dalla mancanza delle chiome, secono i comitati appoggiati da Italia Nostra.

Un intervento necessario, invece, per il Comune che da sempre sostiene come le radici dei pini creino danni al sistema fognario. Sul caso il 1 maggio proprio Italia Nostra ha presentato un esposto ai carabinieri forestali. Al centro della segnalazione il rischio per le specie avifaunistiche che, fra primavera ed estate, nidificano sugli alberi. Il Comune, da parte sua, garantisce di aver già effettuato i dovuti controlli. Ora il braccio di ferro si sposta sugli ultimi 30 pini superstiti che i residenti intendono difendere con le unghie e con i denti.

cla.cap