Guardie venatorie. Scatta lo sciopero. I cinghiali banchettano

Trecento carabine giù contro il regolamento della Provinciale "Il sistema di prenotazione è assurdo, dopo le 18 si ferma".

Guardie venatorie. Scatta lo sciopero. I cinghiali banchettano
Guardie venatorie. Scatta lo sciopero. I cinghiali banchettano

Scioperano le carabine, cinghiali e caprioli banchettano nelle vigne e nei campi coltivati. Dal 25 agosto sono ferme per protesta le circa 300 guardie volontarie venatorie della provincia di Firenze per una assurda vicenda di burocrazia che nasce da un regolamento imposto dalla polizia della Metrocittà. Le guardie sono chiamate a intervenire dagli agricoltori nel caso in cui rilevino danneggiamenti provocati da ungulati alle loro coltivazioni; intervengono anche quando vengono organizzate battute di cattura di questi animali in prossimità dei centri abitati. Ogni anno sono oltre mille i capi abbattuti per queste chiamate. Effettuano anche controlli contro il bracconaggio nelle zone interdette alla caccia. Ma quali sono i problemi? "In base al regolamento – ha detto il presidente di Federcaccia Firenze, Simone Tofani – c’è un sistema digitalizzato di prenotazioni per il quale le guardie entrano in servizio. Ma per assurdo le prenotazioni non possono essere fatte dopo le 18, né di domenica perché non c’è il personale della polizia provinciale a processarle. Per di più ogni servizio deve essere prenotato almeno 30 giorni prima. Il risultato è che i servizi di controllo e di indagine sono praticamente impossibili".

Chiaro che la protesta delle guardie abbia determinato un aumento delle incursioni nei campi e nelle vigne: senza di loro il compito ricade tutto sugli agenti della polizia provinciale, che non hanno personale a sufficienza. "Abbiamo chiesto a polizia provinciale e a Metrocittà – ha detto il presidente di Arci Caccia Firenze, Paolo Malcuori – di cambiare questo regolamento senza ottenere risposte. In questa protesta tutte le associazioni venatorie (Arci Caccia, Federcaccia, Libera Caccia) e agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) sono unite. Oltre al problema prenotazioni, c’è anche l’assurdità di non poter usare i visori notturni".

Fabrizio Morviducci

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