
Il cane Elio con il suo conduttore
Firenze, 9 febbraio 2019 - Direzione Shanghai. In fila, tra gli altri viaggiatori, c’è un uomo cinese, un dipendente di una ditta di pronto moda. Con sé ha un trolley a mano e una valigia in attesa dell'imbarco: arriva al gate. Sta quasi per oltrepassare il metal detector quando Elio, il cane della Guardia di Finanza, lo fiuta. Si ferma e inizia a raspare. Non per la droga ma per le banconote che trasporta. Gli uomini della Guardia di Finanza allora hanno controllato immediatamente la valigia e hanno così scoperto 65mila euro in contanti.
Questo, è solo uno dei numerosi episodi con cui gli investigatori si ritrovano a che fare quasi quotidianamente. Perché, secondo la normativa attuale, ogni volta che un passeggero ha con sé denaro superiore ai 10 mila euro, lo deve dichiarare e deve giustificarne la provenienza. Altrimenti è sottoposto a sequestro o a sanzione amministrativa, a seconda dei casi. La Nazione ha seguito gli uomini della Gdf, che ci hanno aperto le porte dell’aeroporto, per scoprire i segreti dei contrabbandieri di banconote perlopiù persone che cercano di evadere la legge dirigendosi verso paradisi fiscali e, in questo caso, sono soprattutto italiani. O stranieri, come cinesi e senegalesi in testa, che cercano di trasportare il denaro, molto probabilmente derivante da lavoro nero, verso la propria terra.
Nel 2018 sono stati intercettati oltre 14milioni di euro in arrivo o uscita da Peretola. Di questi, circa 2milioni sono stati ritenuti oggetto di approfondimento in quanto non dichiarati e quindi frutto di sanzione amministrativa o sequestro per aver superato la soglia. Il fiuto di Elio, il cash dog fiorentino, è riuscito invece a rinvenire banconote, solo nell’ultimo anno, per un totale di circa 300mila euro. I trafficanti che volano ai quattro angoli del pianeta da Firenze Peretola, sono stati 1.453 nel 2018, di cui 139 avevano dietro quantitativi oltre il limite, in media 15mila euro a cranio, e di conseguenza sono stati soggetti a sequestro o sanzione. I più furbi, invece, hanno viaggiato in famiglia o in gruppi di amici, spartendosi la somma tra più persone in modo da risultare sotto la soglia dei 10mila euro al momento dei controlli. E pensare che un tempo c' erano gli "spalloni" che attraversavano a piedi il confine con la Svizzera. Oggi i contrabbandieri sono soprattutto cinesi e senegalesi. Ma anche ‘paperoni’ italiani che preferiscono alla comodità in un click sul computer – e quindi tracciato - portare sulle spalle intere fortune per scappare alla tassazione italiana. Ma niente sfugge al fiuto infallibile dell’investigatore a quattro zampe e ai controlli congiunti del primo nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza operante nell’aeroporto di Firenze e dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L'INCHIESTA - Infatti, solo nel 2018 sono stati intercettati dalla guardia di Finanza di Firenze 14 milioni di euro, un dato in significativo aumento rispetto agli anni precedenti: nel 2017 parliamo di 8.738.080 euro, nel 2016 di 1.799.594 euro e nel 2015 di 5.348.376 euro. E' stato inoltre registrato un sensibile aumento sia dei capitali in arrivo, pari a 6.803.923 euro (4.590.803 nel 2017) e sia in uscita: 7.238.077 euro (4.147.276 nel 2017). «L'attività di polizia valutaria svolta dalla Guardia di Finanza presso l'aeroporto di Firenze insieme all'Agenzia Dogane Monopoli - spiega il tenente Antonio Perrone, comandante del primo nucleo operativo metropolitano Firenze della Gdf - è fondamentale e strategica perché consente di ottenere un ingente patrimonio di informazioni sui flussi di capitali che rientrano o sono diretti all'estero e, successivamente, di approfondire gli aspetti di natura fiscale o attinenti a fenomeni illeciti quali il riciclaggio o altri traffici fraudolenti».
L'INVESTIGATORE A QUATTRO ZAMPE - Elio è un cane labrador di tre anni e dal luglio 2017 aiuta gli uomini della Guardia di Finanza a scovare denaro. Guarda, zampetta, corre da una parte all'altra dell'aeroporto, zigzagga valigie ma poi arriva sempre al suo obiettivo: i soldi sporchi. Elio ha frequentato con il suo conduttore Rudolf Russo la scuola della Finanza di Castiglione del Lago. Lavorano in coppia e sono inseparabili. L'investigatore a quattro zampe fin da piccolo è stato abituato ad associare l’odore dei soldi al suo premio che è un manicotto di stoffa con cui giocare. Per abituarli, vengono usati mattoncini di denaro sminuzzato inviato dalla Banca d’Italia. Infatti, il vero segreto del lavoro dei cani antivaluta è proprio gioco.