"Gli alberi non aspettano la fine dell’emergenza" Silvicoltura bloccata, interviene il ministro dopo gli appelli dell’Unione e della Regione

Gli alberi non aspettano la fine dell’emergenza. Quelli da tagliare devono essere tagliati a tempo debito. Un tempo che sta per scadere. Per questo negli ultimi giorni vi è stato un coro di solleciti al governo per inserire le attività di selvicoltura e il taglio nel bosco tra le attività economiche consentite. Ora arriva la risposta positiva del ministro dell’agricoltura. I primi appelli (non a caso, viste le ampie superfici boscate della zona) sono partiti dal Mugello. L’assessore all’agricoltura dell’Unione dei Comuni Federico Ignesti ha scritto una lettera preoccupata all’assessore regionale all’agricoltura Remaschi. Sottolineando anche le penalizzazioni per il commercio di legna da ardere, e chiedendo il posticipo delle scadenze dei tagli. E a Remaschi il ministro ha dato una pronta risposta, condividendo le preoccupazioni: "Il settore della silvicoltura e delle attività forestali – ha scritto Teresa Bellanova – necessitano di continuità operativa per non inficiare la sopravvivenza delle imprese essendo legate ai cicli vitali delle piante e alle stagioni. Vi è poi il tema delle ricadute negative sulla cura del territorio". Il ministro informa di essersi attivata per far riprendere le attività forestali già nel prossimo provvedimento del governo. Anche Forza Italia, con Giampaolo Giannelli e Davide Galeotti, ha sollecitato la riapertura, sottolineando che nei boschi le distanze di sicurezza non sono certo un problema.

Paolo Guidotti

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