
Pino Caprarella, cinque anni fa, con la società di cui fa parte, ha preso in gestione La Loggia del Piazzale Michelangelo, sostenendo un ingente investimento per riqualificare tutta la struttura. "Non siamo riusciti ancora a recuperare quanto speso. E purtroppo tutte queste restrizioni non ci aiutano ma non si può non rispettare le regole".
Lei venerdì sera si è rifiutato di violare la legge.
"Premetto che anche noi avremmo voluto aprire perché poter servire la cena è vitale, fondamentale per sopravvivere. Ma non va bene, violare le regole non porta da nessuna parte. In questi momenti, bisogna far sentire la propria voce ma con intelligenza, altrimenti il rischio è chiudere per sempre".
Lei è titolare de La Loggia del Piazzale Michelangelo e del ristorante Fratelli Cuore in piazza della Stazione, entrambi in zone turistiche...
"Per noi sarebbe importante aprire la sera, specie al piazzale, siamo lontani dalle abitazioni e dagli uffici. Noi lavoriamo con una clientela che prenota la cena, non il pranzo fuori. In questo modo ci stanno ammazzando".
Col semaforo giallo anche lei ha deciso di tentare e riprendere l’attività?
"Ci stiamo provando ma sta andando male. Le uscite superano le entrate, ci siamo dati tempo un paio di settimane per valutare il da farsi e come procedere. Se il lavoro è questo non ha senso rimanere aperti".
Quindi anche lei non condivide quanto sta facendo il Governo per il suo settore?
"Certo, stanno portando tanti di noi ad abbassare il bandone per sempre. E non c’è nessuna logica dietro il piano di aiuti che dovrebbero essere dati in base alla perdita di fatturato e non a casaccio. Ci hanno praticamente chiusi, perché aprire in questo modo vale a dire essere chiusi, ma le utenze continuano a correre e i canoni di locazione anche".
ross.c.