Addio al germanista Bevilacqua, Università di Firenze in lutto

A lungo docente di lingua e letteratura tedesca all'ateneo fiorentino, si è spento a novantatre anni

Giuseppe Bevilacqua

Giuseppe Bevilacqua

Firenze, 4 dicembre 2019 - Giuseppe Bevilacqua, storico della letteratura, scrittore e traduttore, insigne germanista, specialista dell'età del Romanticismo che in tarda età ha coltivato la passione narrativa e poetica, è morto in ospedale a Firenze all'età di 93 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall'Università di Firenze, dove per oltre un trentennio ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di lingua e letteratura tedesca. Nato a Treviso il 22 settembre 1926 e formatosi all'Università di Padova, Bevilacqua è stato lettore all'Università di Tubinga e, in seguito, assistente dell'illustre germanista Ladislao Mittner all'Università Cà Foscari di Venezia, per poi passare all'ateneo fiorentino. Bevilacqua è stato, in particolare, profondo studioso di Paul Celan, delle cui opere ha curato diverse edizioni per Einaudi e Mondadori (nel 1984 ha vinto il Premio Mondello per la traduzione di 'Luce coatta e altre poesie postume' edito da Mondadori). Ha poi indagato il legame tra poesia e follia in Friedrich Hölderlin. Traduttore di Gottfried Benn, uno dei grandi poeti del Novecento, Bevilacqua è stato autore di fondamentali saggi sulle origini del Romanticismo tedesco. Tra i suoi libri in questo ambito "Parole e musica: l'esperienza wagneriana nella cultura fra Romanticismo e Decadentismo" (Olschki, 1986), "Romantici tedeschi" (Rizzoli 1995-98, 5 volumi), "Saggio sulle origini del Romanticismo tedesco" (Sansoni, 2000). Membro della Deutsche Akademie fur Sprache und Dichtkunst e dell'Accademia 'La Colombaria' di Firenze, Bevilacqua è stato anche narratore: suoi i romanzi "L'alzata di Meissen" (Moindadori, 2014) e "Villa Gradenigo" (Einaudi, 2011, Premio Comisso), la raccolta poetica "Un pennino di stagno" (Il Ponte del Sale Edizioni 2005, a cura di Andrea Zanzotto) e il libro di memorie "Pagine di un lungo diario" (Le Lettere, 2015)

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