Giubbe Rosse, ancora stallo. Riapertura a fine gennaio

Il rappresentante legale di Faro Alto (ex Sielna): "Ritardi nelle consegne. Ma il problema sono le condizioni molto rigide imposte dalla Soprintendenza".

"Stando ai programmi, il Caffè Giubbe Rosse doveva riaprire l’8 dicembre. Poi i nostri fornitori hanno ritardato le consegne delle cucine e di altri arredi. Il problema sono le condizioni molto rigide imposte dalla Soprintendenza. Probabilmente apriremo a fine gennaio". Ad assicurarlo è l’avvocato Alessandro Belli, rappresentante legale della società Faro Alto (ex Sielna) proprietaria anche di Scudieri di piazza San Giovanni (che oltretutto ha vinto il bando per il catering del Consiglio regionale, del Caffè Pitti e di alcune attività di Siena anche in piazza del Campo.

Per lo storico locale dei futuristi, dunque, i tempi per la riapertura si dilatano, tra continui stop and go dovuti prima all’inchiesta giudiziaria in cui venne coinvolto il titolare kazako Igor Bidilo e poi, causa guerra in Ucraina, per la difficoltà di reperire il materiale per il restauro, oltretutto con i prezzi schizzati alle stelle. Insomma, mentre in piazza della Repubblica i ristoranti passano di mano in mano in continuazione, per il caffè caro ai premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, così come a Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Saba, Elio Vittorini, Carlo Bo, Mario Luzi, Aldo Palazzeschi e Carlo Carrà (solo per citarne alcuni), si prevedono tempi incerti, che slittano di mese in mese.

Il Caffè Letterario venne fondato nel 1897 dai fratelli birrai tedeschi Reininghaus (si tratta di uno dei 4 locali più antichi di Firenze), e negli anni, come racconta la sua storia è stato luogo di ritrovo, discussione e dibattito per artisti, poeti, scultori, scrittori, politici: il fallimento è arrivato dopo 121 anni, nel dicembre del 2018 (mentre la chiusura definitiva c’è stata nell’ottobre del 2019), a causa di un buco milionario. Ci sono volute, poi, quattro aste prima di aggiudicare la gara.

A.P.