
Circa 1800 persone hanno seguito da un gremito Teatro Romano l’appuntamento finale di giovedì sera dedicato ai festeggiamenti del Santo Patrono di Fiesole San Romolo. Applauditissimo è stato il concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri Carabinieri che, diretta dal maestro Ennio Robbio, ha coinvolto il pubblico con l’esecuzione di brani, che spaziavano dalle melodie napoletane agli Abba, passando da Mina, Modugno e Ennio Morricone.
Momento particolarmente emozionante si è vissuto sulle note dell’Inno di Mameli , che è stato cantato in piedi da tutto il pubblico mentre, le torce accese dei telefonici, riempivano la cavea di centinai di suggestive lucine. Quindi, alle 22.30, tutti col naso all’insù per assistere ai "fochi" realizzati dalla ditta Soldi, che hanno dato vita ad uno spettacolo pirotecnico davvero unico. A renderlo tale la coreografia offerta dall’area archeologica e i giochi di fumo e luci "dell’incendio" del campanile, vero e proprio simbolo della festa.
A fare gli onori di casa è stato monsignor Roberto Pagliazzi, preposto della cattedrale di San Romolo, che, impeccabile organizzatore della manifestazione, ha ringrazioto il sindaco Ravoni e il Comune per l’ospitalità al Teatro Romano.
Un saluto è quindi andato al vescovo Stefano Manetti, il cui ingresso nella diocesi di Fiesole è avvenuto proprio il 6 luglio di un anno fa- che ha guidato i riti religiosi del pomeriggio. Quest’anno l’offerta del cero votivo è stata donata dalla contea di Turicchi, del comune di Rufina, mentre l’olio per la lampada votiva del Santo è arriva dal vicariato del Casentino.
Daniela Giovannetti