
Ginevra Olivetti Rason
Firenze, 9 maggio 2016 - L'avvocatessa Ginevra Olivetti Rason morì a 27 anni per un attacco cardiaco nella sua casa di Firenze il 21 ottobre 2011. Il tribunale di Firenze, giudice monocratico Laura Bonelli, ha assolto 'perché il fatto non sussistè il suo cardiologo, professor Alfredo Zuppiroli, dall'accusa di omicidio colposo.
Zuppiroli era stato indagato per non aver diagnosticato che la sua paziente, cardiopatica, stava accusando un attacco di cuore quando lei stessa gli telefonò dicendogli di avere disturbi all'addome e un dolore toracico che la preoccupavano. Per l'accusa il cardiologo omise di inviare rapidamente al pronto soccorso la 27enne, che poi nelle ore successive alla telefonata morì e quindi venne trovata senza vita dal marito nella loro abitazione. La difesa, avvocato Piermatteo Lucibello, ha argomentato che nella vicenda non c'è collegamento tra la morte della giovane professionista e la condotta del medico che l'aveva in cura. In particolare il difensore ha fatto rilevare che Ginevra Olivetti Rason aveva subito nel 2010 un intervento cardio-chirurgico al San Raffaele di Milano, risoltosi con successo tale da farla guarire.
Per l'accusa questo aspetto rappresenta una sottovalutazione da parte del cardiologo e quindi motivo di colpa nella morte. Ma la difesa ha fatto rilevare che dopo quell'intervento la 27enne era completamente guarita, non più a rischio. Perciò, ha sostenuto la difesa, il dottor Zuppiroli, alla telefonata della giovane, ragionevolmente non ritenne di doversi allarmare per un eventuale attacco cardiaco ma ritenne di dover attribuire i malesseri a disturbi gastrointestinali. Anche perché - ha sostenuto la difesa - la giovane aveva cenato con una pizza e una bevanda gassata, alimenti che verosimilmente potevano aver causato disturbi di quel tipo. Il giudice ha creduto agli argomenti della difesa e assolto lo specialista con formula piena, ritenendo che non vi sia nesso causale tra la diagnosi data dal medico e la morte della paziente.