PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Forteto, A.A.A. Fabbricati in vendita

I vecchi inquilini legati al Profeta stanno lasciando via via gli appartamenti. E la cooperative li aliena

di Paolo Guidotti

Continua lo sgombero del vecchio, compromesso Forteto, ovvero l’allontanamento dei vecchi occuppanti dalla sede della cooperativa agricola Forteto: è un segno la riconsegna dei primi due immobili, che erano ancora a uso residenziale e occupati da persone che rientravano nella cerchia di Rodolfo Fiesoli. Già il commissario governativo Marzetti aveva dato la disdetta dei contratti, poi la cooperativa questa disdetta aveva rinnovato nello scorso luglio, ipotizzando anche di dover ricorrere allo sfratto. Potrebbe non esservene bisogno. Intanto sono state riconsegnate le chiavi di due strutture, un complesso di tre fabbricati intorno alla cappella, e "San Lamberto", un immobile su tre piani. Ed entrambe sono state già affidate a un’agenzia, e messe sul mercato. Il piccolo borgo con la chiesa è stato valutato circa 800mila euro, mentre ce ne vorranno 350mila per acquistare San Lamberto. Il presidente Maurizio Izzo è soddisfatto, anche se sa che la partita non è ancora finita. Restano da sgombrare tutti gli altri immobili, la grande villa, parte vecchia e nuova, e due fabbricati in località Riconi. Vi abitano ancora circa trenta persone del “vecchio“ Forteto. Del resto chi utilizzava i due immobili ora lasciati liberi, si è spostato in queste strutture ancora in uso agli adepti del Profeta.

"Hanno comunque già manifestato l’intenzione di andarsene – dice il presidente Maurizio Izzo – anche se ci vorrà tempo. Un altro immobile dovrebbe esser lasciato libero entro la primavera. Ma siamo soddisfatti di questa prima riconsegna, che segue la nostra richiesta. Perché aiuta la cooperativa in questo periodo difficile, consentendoci di mettere in vendita quello che è il patrimonio immobiliare non strumentale, per il quale ci sono già contatti e interessati all’acquisto. Ora ci auguriamo che si possa procedere al più presto alla liberazione degli altri immobili. Sarà un altro chiaro segnale della fine di un’epoca".

Perché se la pagina è voltata, qualche legame col passato è difficile da recidere. "Alcuni dei residenti in quelle strutture, legati al vecchio Forteto – nota il presidente – sono soci e dipendenti, e con loro c’è un normale rapporto di lavoro. Sono pochi, tre-quattro, ormai anziani. Non hanno avuto alcun coinvolgimento giudiziario e lavorano in cooperativa, senza ruoli di responsabilità. Ora comunque, come è stato evidenziato anche durante le audizioni della Commissione parlamentare, in azienda c’è un clima più sereno".