Firenze, preghiere per la pace in Ucraina

Alle 19 adorazione eucaristica con il Cardinale Betori alla Badia Fiorentina. Preghiera alle 20 nella Chiesa di Santa Maria dei Ricci, in via del Corso

Cardinale Giuseppe Betori

Cardinale Giuseppe Betori

Firenze, 14 settembre 2022 -  A dispetto della sua apparente "inutilità" materiale, la preghiera mobilita grandi energie interiori e aiuta la concentrazione quando le "armi di distrazione di massa" finiscono per rendere la guerra in Ucraina un tassello importante delle informazioni, progressivamente secondario, al punto che fino all'emergenza energia, che sembra essere generata soprattutto da speculazione, era passata quasi in secondo piano, certo non nelle aperture delle prime pagine. "Noi sappiamo - ha osservato l'arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori - che solo il dialogo può riportare la pace, ma esso ha bisogno di cuori riconciliati e la guarigione del cuore è opera di Dio, che va invocata con la preghiera. È quanto possiamo e dobbiamo fare, ed è quanto faremo su indicazione del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa nell’adorazione eucaristica il prossimo 14 settembre", questo mercoledì, giorno non casuale perché la Chiesa celebra l'Esaltazione della croce. Nelle diocesi di Firenze, dunque, si pregherà la pace in Ucraina. Il cardinale Giuseppe Betori presiede l'Adorazione eucaristica per la pace alle 19 alla Badia Fiorentina. Alle 20, nella chiesa di Santa Maria de Ricci in via del Corso, ci sarà la preghiera con la Comunità di Sant'Egidio. Questo momento è nel cuore delle celebrazioni liturgiche del giorno.

Nell'incontrare il presbiterio diocesano a Lecceto, Betori aveva dedicato ampio spazio al tema richiamando la posizione maturata da Papa Francesco ed espressa in un comunicato della Santa Sede il 30 agosto: "Facciamo ovviamente nostre le parole con cui il Papa in diverse occasioni ha condannato questa e tutte le guerre, condividendo quanto ha precisato la Santa Sede e che cioè 'le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica' e che 'quanto alla guerra di ampie dimensioni in Ucraina, iniziata dalla Federazione Russa gli interventi del Santo Padre Francesco sono chiari e univoci nel condannarla come moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega'. Una preghiera per tutti, per fermare questo scempio che inghiotte vite umane e che allontana i Paesi gli uni dagli altri. E' un punto da sottolineare: in qualche modo si tende a riabilitare la "cultura della guerra". Il suo prevalere "può ben essere considerato frutto di una crisi dell’umano che ha radici profonde e che riveste forme sempre nuove, che toccano non solo i grandi scenari mondiali e dei rapporti tra i popoli, ma anche la quotidianità della vita personale e sociale. È con questi cambiamenti culturali – il cambiamento d’epoca di cui parla spesso il Papa – che ci troviamo a misurarci, in maniera esplicita e più spesso nascosta, nella nostra pastorale".  

Michele Brancale 

 

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