Poggio Imperiale, il salone nel nome di Fulvia

Ieri il taglio del nastro su iniziativa dell’Educandato. La famiglia Ferragamo: "Una grande emozione, lei creò l’identità dell’azienda"

Il taglio del nastro

Il taglio del nastro

Firenze, 7 agosto 2021 -  Consolata , Ginevra, Angelica ed Emanuele Visconti col padre, l’avvocato Giuseppe Visconti, tagliano il nastro rosso alla cerimonia di intitolazione del Salone delle Feste della Villa del Poggio Imperiale a Fulvia Ferragamo scomparsa nell’aprile del 2018. Fulvia era una Poggiolina, aveva studiato in queste sale per 4 anni, a partire dal 1960,dalla quinta elementare alla terza media, così come aveva voluto mamma Wanda Ferragamo che pensava sempre alla grande e alla perfezione per l’educazione dei sei figli poi rimasti orfani dell’immenso Salvatore. La sera Fiamma tornava a dormire a casa,al Palagio, ma qui al Poggio Imperiale ha imparato molto, primo su tutti il valore della bellezza. Il taglio del nastro è stato il momento più toccante di una mattinata carica di ricordi e di memorie di cultura, di affetti e di ammirazione per una donna che tanto ha fatto per la famiglia e per l’azienda Salvatore Ferragamo divenendone per tutta la vita la custode dell’arte della seta, consolidando un business immenso come quello di cravatte e foulard. Ma soprattutto studiando culture e tradizioni orientali che avevano grande fascino su di lei, un universo di eccellenze che risplende ora nella mostra ’Seta’ al Museo Ferragamo ideata e curata dalla direttrice Stefania Ricci. Con la famiglia Visconti tanti Ferragamo, dal presidente della società di moda Leonardo Ferragamo a suo fratello Ferruccio Ferragamo che gli ha da poco lasciato il timone di Palazzo Feroni Spini restando presidente della holding di famiglia Ferragamo Finaziaria, ai nipoti James, Diego, Benedetta, Edoardo, Gaetano, Lorenzo, Alessandro e Giulia. "Oggi per noi è una giornata di festa, il coronamento di un progetto che ci ha impegnato per un anno - racconta Giorgio Fiorenza, presidente del CdA dell’Educandato Statale SS. Annunziata e vero motore della scuola, appassionato in un rilancio internazionale di questo luogo vivissimo grazie ai giovani che lo frequentano - e sono fiero che questo sia un patrimonio sempre gestito dallo Stato, oggi con scuole medie e cinque ordini di liceo. Qui anche Fulvia Ferragamo da Poggiolina ha sviluppato la propensione all’amore per l’arte, la storia, l’architettura. E da qui fin da giovanissima ha tratto spunto per la sua attività. Sotto il fascino incredibile del “quartiere cinese” che senza dubbio ha influenzato tante sue creazioni. Per questo le dedichiamo il Salone delle Feste, realizzato nel 1779 da Gaspare Maria Paoletti, il più importante della Villa che è sempre stata definita ‘la villa delle principesse’, ma è anche e soprattutto una casa, un luogo di crescita personale per ragazze e giovani donne che vivono nella storia, ma che studiano proiettate nel futuro", conclude il presidente Fiorenza. Commossa Angelica Visconti, figlia di Fulvia, che ricorda i tanti racconti del Poggio della mamma e quelli sulle compagne di scuola che arrivavano a Firenze dall’India e dal Giappone. "Qui da piccolina aveva vinto il Premio Creatività", dice Angelica. «Oggi l’emozione la fa da padrona - racconta Leonardo Ferragamo - Fulvia mantiene e manterrà un posto speciale nei nostri cuori. Era intelligente e generosa. Negli anni del Poggio la sera a casa intrecciava dei braccialetti che mia madre faceva poi vendere in negozio dandole il ricavato! Fulvia ha creato l’identità dell’azienda come nostro padre Salvatore. E l’Educandato ha significato tanto nella sua vita". Ed ecco la targa per la Sala, semplice, poi il premio speciale al professor Fabrizio Fantini, presidente del CdA prima del professor Fiorenza, l’inno di Mameli suonato e cantato per intero. "In queste sale cinesi si scopre la visione dell’Oriente visto dall’Occidente nel Settecento, un mondo ideale col sentimento in pendant con la ragione che ha stregato la fantasia di Fulvia Ferragamo", spiega la storica Elvira Valleri che ha curato il saggio “La Villa di Poggio Imperiale” e raccontato per la mostra “Seta” la passione colta della Poggiolina Fulvia.  

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