REDAZIONE FIRENZE

Firenze medaglia d’oro degli sfratti. Dal 2021 aumentati del 340%

La Cgil e il Sunia lanciano l'allarme: Firenze è medaglia d'oro per sfratti con forza pubblica, con 896 nuove convalide e 705 esecuzioni. La crisi sociale ed economica post-Covid aumenta il numero di sfratti per morosità. Governo chiamato a intervenire.

Firenze medaglia d’oro degli sfratti. Dal 2021 aumentati del 340%

La Toscana è la quarta regione per richieste di sfratti con l’uso della forza pubblica e quinta per esecuzioni già eseguite. L’allarme lo lancia la Cgil e il Sunia che analizzando i dati definisce la casa ormai come "un acceleratore di povertà". Dal report emerge che Firenze è medaglia d’oro con 896 nuove convalide di sfratto, 3.120 richieste di esecuzione (275% in più rispetto al 2021), 705 sfratti già eseguiti con forza pubblica (340,06% in più rispetto al 2021). Sempre nel 2022, gli sfratti per finita locazione convalidati dai Tribunali sono stati 82, mentre quelli per morosità ammontano a ben 721 in tutta la Metrocittà (di cui 414 nel solo comune capoluogo). A livello nazionale, lo scorso anno sono stati emessi 42mila provvedimenti di sfratto.

Nel primo anno dopo la fine del parziale blocco delle esecuzioni durante la pandemia, gli sfratti quindi tornano a crescere del 9,4% rispetto all’anno precedente, riportando il fenomeno a livelli pre Covid, ma in una condizione di crisi sociale ed economica nettamente peggiore. E si tratta prevalentemente di sfratti per morosità. A questi si aggiungono quelli per necessità del locatore e per finita locazione, entrambi in forte crescita (rispettivamente del 75% e del 22%), che consentono ai proprietari di riottenere la disponibilità degli immobili, sempre più spesso destinati ad affitti brevi turistici, nettamente più redditizi delle locazioni residenziali. Ormai, la deregolarizzazione degli affitti brevi sta facendo esplodere il ‘bisogno’ casa di migliaia di famiglie di lavoratori, che non sostengono più i costi dell’abitare.

Per Cgil e Sunia, "il governo, che finora non ha fatto nulla sull’emergenza abitativa (anzi, ha colpevolmente tolto il contributo affitto e azzerato il fondo per la morosità incolpevole), deve: rifinanziare il Fondo di sostegno all’affitto e il Fondo per morosità incolpevole, creare un piano pluriennale dell’offerta di alloggi Erp, realizzare residenze universitarie pubbliche nell’ambito del diritto allo studio e incrementare il ‘Fondo per gli studenti fuori sede’. Ma anche incentivare al massimo il canone concordato per favorire locazioni di lunga durata ".

A.P.