DANIELA GIOVANNETTI
Cronaca

Fiesole Musei, ultima tegola sui conti

Il Comune condannato a pagare i costi del ricorso relativo alla gestione dell’azienda liquidata nel 2008

di Daniela Giovannetti

La "Fiesole Musei" costa altri 11.500 euro di debiti fuori bilancio. E’ quanto ha deciso una recente sentenza, che ha confermato la responsabilità in solido fra il Comune e l’Azienda speciale alla quale nel 1996 l’amministrazione Pesci avevo affidato la gestione del circuito culturale, archeologico ed espositivo locale, e che ha lasciato in eredità un pesante contenzioso legale nato da una vertenza di lavoro, già costata alle casse fiesolane circa 400mila euro.

La Fiesole Musei fu infatti liquidata nel 2008, dopo aver presentato bilanci in forte deficit fin dalla sua prima costituzione. Così dopo che la sua persistente situazione debitoria richiamò anche l’attenzione della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, il Comune decise di riprendere sotto di sé la gestione del settore culturale.

La chiusura della Fiesole Musei non fu però un passo indolore. A farne le spese furono alcuni ex dipendenti dell’Azienda speciale che, non avendo i requisiti per partecipare al concorso indetto da Comune per il reintegro, decisero di fare una causa di lavoro. Lo scontro è andato avanti fino al 2015, con la condanna del Comune a compensare stipendi e contributi. Si parla di circa 400mila euro che il Comune ha liquidato in più tranche per conto degli ex Co.co.co. Quella decisione però non ha mai convinto l’attuale amministrazione, che ha così deciso di ricorrere un’altra volta presentando alcune accezioni per scindere le responsabilità dell’ente da quelle dell’azienda. La linea difensiva nasceva dal fatto che i contratti di lavoro e i dipendenti erano stati infatti gestiti in maniera autonoma dalla Fiesole Musei, che aveva un proprio Cda e che negli anni ha visto sulla poltrona di presidente, nomi importanti come l’ex manager di Fondiaria Sergio Chistri. E ancora, nel 2003, quando l’incarico onorario venne attribuito dal sindaco Alessandro Pesci all’ex manager Fiat Paolo Fresco, che abitava a Fiesole. L’intento era quello di realizzare una maggiore integrazione tra le politiche culturali e di valorizzare il territorio. Le cose però non funzionarono come previsto. E la gestione del polo museale e culturale, con il sindaco Fabio Incatasciato, ritornò sotto il controllo diretto del Comune.

Il tribunale, chiamato ancora a pronunciarsi con l’ultimo ricorso presentato, ha però ancora una volta ribadito la posizione di responsabilità del Comune "Le nostre eccezioni sono state respinte – ha spiegato in consiglio comunale l’assessore al Bilancio Salvatore Suriano (foto) –. A questo punto ci sono da pagare le spese legali, che ammontano a 11.500 euro. E’ questo l’epilogo, che speriamo chiuda definitivamente le ricadute del decennio di attività della Fiesole Musei".