Don Francesco
Vermigli
Fare spazio. Fare spazio all’altro. In una coppia, la forza della relazione sta nella
capacità di fare spazio all’altra persona. Poi arrivano i figli e, insieme, i due fanno
spazio a qualcuno che è stato desiderato e ora è arrivato. Fare spazio all’altro è segno
di forza, non di debolezza. Debole e illuso è chi si chiude in sé; cercando un benessere che l’isolamento e l’egoismo non gli potranno mai dare. "Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni": così inizia il Vangelo della terza domenica di Avvento (Giovanni 1,6-8.19-28). Subito, fin dall’inizio di questo Vangelo, Giovanni ci viene presentato come colui che ha la missione di “fare spazio” a qualcuno che verrà dopo di lui. Da tutte le parti giungono da Giovanni, da
tutte le parti vogliono sapere chi sia quell’uomo dalla parola tagliente come una spada
e vestito di umili vesti. Vogliono sapere; e lui risponde di non essere quello che attendevano. Dice di essere lì per testimoniare alla luce, per raddrizzare le vie per la venuta di Gesù, per… fare spazio, appunto. Fare spazio è per noi, spesso, una fatica. Ma ne vale la pena. Un proverbio africano dice che se vuoi andare veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano, devi
camminare insieme agli altri. In fondo, è proprio questo quello di cui abbiamo bisogno: di camminare insieme, di ricostruire insieme, di ricominciare insieme.
Abbiamo bisogno di fare spazio all’altro, perché insieme si condivide la fatica; insieme si aprono strade nuove, che da soli mai avremmo saputo imboccare.