
Tiziano Renzi (Dire)
Firenze, 12 ottobre 2015 - CI sarà un supplemento di indagini sull'ipotesi di bancarotta nell'ambito del fallimento della Chil Post, l'impresa del padre di Matteo Renzi, Tiziano. Lo ha disposto il gip di Genova, dopo che il pm aveva chiesto l'archiviazione. «Si tratta di accertamenti che non daranno sorprese, essendo tutto documentabile e privo di ogni rilievo di carattere penale». Lo ha detto l'avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi, commentando la decisione. La Chil post, una società di marketing e promozione con sede a Genova, era stata dichiarata fallita il 7 febbraio 2013, tre anni dopo il passaggio di proprietà dal padre del premier Tiziano Renzi a Antonello Gambelli e Mariano Massone.
Per il pm Marco Airoldi non sarebbe però emerso alcun elemento per far ritenere che Tiziano Renzi avesse avuto una 'regià anche dopo la cessione, nonostante i dubbi sui suoi datati rapporti d'affari con Massone. Il padre del premier era stato accusato di una bancarotta fraudolenta per 1,3 milioni di euro a seguito del fallimento della Chil. Il curatore fallimentare aveva ravvisato alcuni passaggi sospetti nella cessione di rami d'azienda 'sanì alla Eventi Sei, società intestata alla moglie di Tiziano Renzi Laura Bovoli, per poco più di 3000 euro, cifra non ritenuta congrua. Prima della cessione della società, Matteo Renzi, insieme alle sorelle, ne era stato amministratore e dal 1999 al 2004 era stato anche dipendente della Chil spa. Quando l'attuale capo del Governo venne eletto presidente della Provincia di Firenze (2004), aveva avuto il 'distaccò dall'azienda dopo averne ceduto il 40% delle quote; continuò a percepire i contributi lavorativi per nove anni.
C'è un passaggio, nel fallimento della Chil post, che secondo il gip va approfondito: il rapporto tra la società Tnt con la Chil Post prima e la Eventi 6 (società della moglie di Tiziano Renzi) dopo la cessione del ramo d'azienda. Nello specifico, nel 2009 la Chil post aveva un fatturato di circa 4 milioni e mezzo di euro di cui 3 milioni e mezzo arrivavano da un unico cliente, la Tnt. L'anno dopo, e subito prima della cessione del ramo d'azienda 'sanò alla moglie (la Eventi 6 rilevata a poco meno di quattro mila euro) e di quello ormai svuotato (Chil post) ad Antonello Gabelli e Gianfranco Massone, la Chil dimezza i ricavi e il 'contributò della Tnt e passa a 845 mila euro.
Al momento della cessione, invece, la Tnt sparisce dal portafoglio clienti della Chil e si assiste invece a un aumento del fatturato della società della moglie di Tiziano Renzi. Tra l'altro, nel corso delle indagini viene trovato un documento, un accordo transattivo tra la Tnt e la Chil Post in cui il loro rapporto verrebbe sciolto anticipatamente. Si chiede il gip se la Eventi 6 avesse preso il cliente 'buonò della Chil non attraverso un passaggio diretto, ma dei suoi settori; ma soprattutto, nonostante il padre di Renzi avesse formalmente ceduto la società, se egli non avesse 'manovratò le operazioni. Il gip ha dato 30 giorni di tempo per approfondire questo aspetto.
Scaduto il termine, il pm potrà chiedere di nuovo l'archiviazione (che potrebbe essere accolta dal giudice), o potrebbe chiedere una ulteriore proroga del termine per l'indagine, o formulare richiesta di rinvio a giudizio.