REDAZIONE FIRENZE

Elezioni Pd, l’ora della verità. Prove d’intesa tra Sereni e Bellosi

Il 9 febbraio l’attesa direzione Dem: le primarie di coalizione con un ex An non fanno dormire sonni tranquilli

Elezioni Pd, l’ora della verità. Prove d’intesa tra Sereni e Bellosi

Venerdì 9 febbraio c’è la serata delle Cover a Sanremo. Ma anche la direzione del Pd che deciderà se ci sarà un candidato sindaco diretto tra Andrea Giorgi e Claudia Sereni, o se si faranno le primarie. Il segretario cittadino, Tommaso Francioli ha comunicato che domani sarà inviata la convocazione formale. Non sappiamo se, per ascoltare le canzoni dei loro beniamini, i membri dell’organismo del partito arriveranno con la radiolina in bocca come Fantozzi nel mitico appuntamento col cinema d’essai durante la partita dell’Italia. Quello che sappiamo è che sarà il momento della verità. Atteso da mesi, auspicato a tratti, rinviato in più di una occasione per altri versi. Per evitare le primarie servono 31 firme dei membri della direzione, ugualmente per chiederle, servono le firme del 10% dell’assemblea o il 3% degli iscritti. Ma quali sono gli scenari? Dopo aver stretto un accordo con Yuna Kashi Zadeh, Claudia Sereni ha incontrato anche Giovanni Bellosi che sta per lanciare la sua esperienza civica sostenuto da Italia Viva. Su alcuni temi, riapertura della Makarenko, cambio di rotta sull’ex Cnr in particolare, sarebbero stati trovati dei punti di contatto, tanto che si sta delineando una saldatura tra il mondo schleiniano massimalista con l’ala riformista e civica composta da Italia Viva più Bellosi. Il diretto interessato conferma, a mezza bocca, il contatto parlando di percorso avviato ma ancora non definito e che, in caso di primarie, tutti ripartirebbero da zero. Anche per la presidente di IV Scandicci, Giulia Crepaldi, si tratta solo di un normale dialogo fra le parti (non solo con Sereni): "I temi per noi sono identitari, stiamo lavorando al documento di Bellosi, che racchiude in buona parte pure la sintesi del nostro percorso e la nostra visione di città". Di certo all’ipotesi di primarie di coalizione con un ex An nel campo del centrosinistra non fa dormire sonni tranquilli al Pd, che avrebbe delle difficoltà a gestire una consultazione così caotica. Giorgi ha ribadito sempre la sua distanza "da una certa politica". "Se prevarranno logiche individuali – ha detto al nostro giornale - nessuno ha paura delle primarie. In 10 anni da vicesindaco ho avuto modo, singolarmente e in centinaia di assemblee, di confrontarmi con i cittadini, i loro problemi e le loro aspirazioni, i progetti di sviluppo delle imprese e del territorio, guadagnandomi con lavoro e passione, la fiducia di tanti". Di certo per la direzione del Pd non ci saranno dirette tv. Ma probabilmente ne varrebbe la pena. Perché Scandicci è Scandicci.

Fabrizio Morviducci