E padre Bernardo benedice i taxi fiorentini "Superiamo questa fase con la coesione"

Dopo la cerimonia l’abate è tornato sull’episodio di via Tornabuoni: "Reazione terribile, ma questi lavoratori vivono pericoli e paura"

L’antico adagio recita così: "Si detesta il peccato ma non il peccatore". Amava spesso rispolverarlo Papa Giovanni come monito a condannare le gesta cattive e a perdonare chi le compie. Lo ha citato ieri mattina l’abate di San Miniato, padre Bernardo Gianni, in occasione della tradizionale benedizione dei taxi fiorentini riferendosi a quello che ha definito un episodio "tristissimo" e cioè l’aggressione a una giovane donna da parte di un tassista in via Tornabuoni.

Facciamo questa riflessione, ha poi aggiunto padre Bernardo a margine della breve e partecipata cerimonia, "nella consapevolezza che quella dei tassisti è una categoria esposta sia di giorno che di notte a situazioni di rischio e stress".

"Una reazione terribile e assolutamente fuori luogo - ha aggiunto l’abate sempre in merito al bruttissimo episodio ripreso la scorsa notte - che non però deve criminalizzare la persona e le persone e anzi restituire a tutti noi la consapevolezza che stiamo attraversando un momento difficile che superiamo con la coesione, la buona volontà e la riconciliazione di tutti i nostri cuori". Una sorta di invito al dialogo e in un certo senso anche al perdono per l’episodio vergognoso dell’altra sera.

"Da una posizione di totale ragione si è purtroppo messo dalla parte del torto. – aveva commentato nelle scorse ore Uritaxi attraverso una nota diffusa poco dopo l’accaduto – Infatti, dopo aver subìto una ingiusta contestazione tariffaria da parte della cliente, il tassista si è visto dare, da quella che è la sua versione dei fatti: ripetutamente di ‘stupido idiota’, sputare in faccia, poi spinto e colpito con le mani ed una borsata in testa mentre raccattava il suo cellulare, ed infine ha dovuto assistere ad un calcio alla sua vettura ed al tentativo di danneggiamento dello sportello anteriore. A quel punto il nostro collega, invece di limitarsi a chiamare le forze dell’ordine, ha colpevolmente perso la pazienza, finendo nel torto. Pur comprendendo lo stato di frustrazione del collega, tra crisi lavorativa e la gravità dei fatti subìti l’altra notte, non possiamo che condannarne la reazione, sia come cittadino che come esercente di un pubblico servizio, ricordandogli che sopratutto chi lavora la notte, questi fatti li subisce con drammatica frequenza, ma senza scadere in reazioni di quel tip".

Tornando a ieri si è trattato di un momento importante per il folto gruppo di tassisti fiorentini che ha partecipato alla cerimonia alla quale ha fatto seguito nel piazzalone davanti a San Miniato la benedizione, una per una, delle tante vetture posteggiate.

Padre Bernardo ha più volte fatto riferimento all’importante "ruolo sociale" svolto dai tassisti che in tempi complessi e ’nervosi’ come quelli che stiamo vivendo, a causa della sfibrante pandemia e della crisi economica ad esse strettamente connessa, vivono la strada indistintamente dal giorno alla notte affrontando tutta una serie di pericoli e incontri ’a rischio’".

Emanuele Baldi

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