"E il crocifisso nelle aule, allora?"

"Per anni ci siamo sentiti dire che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche fosse inopportuna perché avrebbe urtato la sensibilità delle persone non cattoliche. E non solo, per anni ci hanno detto che la scuola deve essere laica. Oggi, un istituto superiore di Firenze ha concesso un’aula ad alcuni studenti per poter pregare durante il periodo del Ramadan in orario scolastico".

Lo dicono Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale toscano, e Alessandro Draghi, capogruppo FdI a Palazzo Vecchio. "Dove sono i progressisti di sinistra di fronte a questa virata confessionale? Fare polemica per il crocifisso a scuola – proseguono i due rappresentanti di Fratelli d’Italia – e poi plaudire alla concessione di un’aula per pregare durante il Ramadan non è pluralismo culturale, ma vero e proprio sentimento anti-italiano e di avversione verso la nostra cultura e le nostre tradizioni. A parer nostro tutti sono liberi di professare la propria fede ma per gli esponenti della sinistra questo principio vale per tutte le religioni ad eccezione della cattolica, visto che si sono stracciati le vesti per la presenza del simbolo della cristianità nelle scuole".

"Come sempre – concludono Torselli e Draghi nella nota – , i progressisti dimostrano il loro doppiopesismo: la nostra identità si combatte, quella altrui si incentiva".

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